Politica

"Impegno Comune" per il salario minimo

Approvato un documentario che impegna l'amministrazione comunale a stabilire una soglia minima di 9 euro l'ora nei servizi esterni

Il gruppo Impegno Comune

Nella seduta Consiliare del 30 Settembre 2024 il Gruppo di maggioranza "Impegno Comune" ha presentato un ordine del giorno per la promozione del salario minimo.

La proposta, come spiega il gruppo in una nota, "sulla scorta della direttiva quadro Europea del 2022 volta a fissare i salari minimi adeguati ed equi in tutti i Paesi membri, non ha ancora trovato sede nella legislazione nazionale e martedì scorso la Camera dei deputati ha bocciato, senza alcuna giustificazione, una mozione sul tema. La mobilitazione dei partiti di opposizione nazionale tra cui il Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana ed Azione è volta all’introduzione di “una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora” lasciando in essere i contratti esistenti in cui la cifra è superiore alla suddetta; anche altre forze politiche non rappresentate in Parlamento come Unione Popolare, nel novembre 2023, hanno consegnato in Senato oltre 70 mila firme raccolte in calce e validate per l’introduzione di un salario minimo di 10 euro l’ora". 

L’ordine del giorno, presentato e discusso dal consigliere di maggioranza Leonardo Mastroleo e dalla capogruppo Sara Brogioni ha impegnato l’amministrazione comunale ad individuare in tutti i bandi e inviti alle procedure d’appalto il CCNL applicabile secondo il codice degli Appalti, che garantisca un salario minimo di almeno 9 euro l’ora, a inserire il rispetto di tale previsione negli obiettivi di enti controllati e partecipati nonché ad aprire tavoli con le organizzazioni sindacali per garantire che la dignità del lavoro sia rispettata. 

"Il Parlamento ad oggi non ha ancora preso una posizione, affossando la proposta, e deludendo le aspettative non solo dei proponenti ma soprattutto dei destinatari della misura, ovvero i lavoratori", prosegue il gruppo.

“Nello stesso tempo invece, molti comuni italiani si stanno muovendo in tal senso, e nello specifico due realtà̀ come Firenze e Napoli, molto diverse ma molto vicine nel voler dare dignità̀ ed opportunità̀ ai lavoratori, hanno già̀ approvato con delibera l’intenzione di procedere all’applicazione del salario minimo a tutte le realtà̀ appaltanti che collaboreranno per il Comune. Noi di Impegno Comune siamo fermamente convinti che qualsiasi persona, abbia il diritto innanzitutto alla dignità̀, e questa è rappresentata dalla possibilità̀ di poter lavorare in condizioni tali da poter sostenere sé stesso e la propria famiglia. Questo implica necessariamente una paga adeguata e condizioni di sicurezza che ne tutelino la salute fisica e mentale…”, ha esordito il consigliere Leonardo Mastroleo, e continuando mette sul tavolo delle riflessioni, come il fatto che: “La previsione di un salario minimo può̀ essere uno strumento per arginare quelle situazioni di dipendenza dai sussidi statali e dai programmi di assistenza sociale, nonché per contrastare il già̀ troppo diffuso fenomeno dei contratti pirata, definiti da associazioni sindacali minori e associazioni imprenditoriali, che prevedono condizioni normative ed economiche inferiori, rispetto a quelli siglati dai sindacati confederali. In fase di affido, la stazione appaltante tiene conto di questa direzione, e quindi, andrà a premiare quelle realtà virtuose che già si muovono nell’applicare le forme di contratto nazionale più vantaggiose e garantiste per i propri lavoratori. Nello stesso tempo potrà contrastare, invece, coloro che non danno garanzie in questo senso”.

"Impegno Comune auspicava un voto all’unanimità per un tema di così alta rilevanza sociale, ma le aspettative sono state tristemente disattese. - proseguire il gruppo - Che parte delle destre siano indifferenti alla situazione di sfruttamento che ogni giorno vivono milioni di lavoratori e lavoratrici, purtroppo, non ci lascia stupiti. Quello che lascia perplessi invece è il voto contrario delle opposizioni nel Consiglio Comunale di Campiglia M.ma, da schieramenti che si definiscono “civici” e “misti” ha commentato la capogruppo di maggioranza, aggiungendo che “il confronto è necessario anche in una realtà piccola come quella di Campiglia Marittima che, certo non ha la pretesa di cambiare le cose a livello Nazionale, ma nel suo piccolo deve comunque dare un segnale e in questo modo arginare tutte quelle imprese che non applicano i CCNL di riferimento per diversi settori”.

"Crediamo che il Consiglio comunale sia la sede per affrontare anche i temi politici di più ampia portata e che sia doveroso per l’amministrazione fare tutto ciò che è in suo potere per garantire le condizioni minime di tutela ai lavoratori", concludono il gruppo Impegno Comune.