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La siccità secca la fossa calda, moria di pesci

La segnalazione da Venturina dove centinaia di pesci sono stati trovati morti. Non è il primo caso in Val di Cornia

Centinaia di pesci morti sono stati rinvenuti alla fossa calda a Venturina nel Comune di Campiglia Marittima. La siccità che sta attanagliando tutta l'Italia ha seccato anche il torrente Fossa Calda che scorre nel centro di Venturina Terme, provocando una moria di pesci che molti cittadini hanno segnalato.

La situazione è monitorata dal Comune, da Asa e dal Consorzio di Bonifica Toscana Costa che ha in gestione il comparto dei laghetti irrigui di Tufaia, alimentati proprio dalla Fossa Calda.

Il Consorzio ha allertato la Polizia Provinciale e questa mattina si è svolto un sopralluogo a seguito del quale si è deciso di trasferire i pesci vivi nei laghetti e di smaltire secondo le prescrizioni date i pesci ormai morti che non sembrano essere in alto numero.

L'assessora all'ambiente Elena Fossi spiega che il problema è evidente, e dipende da una situazione di siccità estrema in cui le scelte da fare son obbligate: "In Fossa Calda non siamo neppure in condizione di garantire il minimo vitale che, sebbene fluisca, evapora subito a causa delle elevate temperature. La quantità di acqua che dovrebbe essere riversata nella Fossa Calda per evitare la moria dei pesci sarebbe così elevata da mettere in crisi l'attingimento dalla falda per scopi sociali. - ha spiegato Fossi - Ci troviamo di fronte alla scelta di far sopravvivere i pesci, oppure garantire la risorsa alle persone. Di concerto con il Consorzio di bonifica, che nel frattempo ha deciso di sospendere l’erogazione dell’acqua nel distretto 2 per farla defluire in Fossa Calda, è stata adottata la scelta temporanea di trasferire i pesci in uno dei laghetti del parco proprio per contenere i danni provocati dalla mancanza d’acqua e dalla scarsa ossigenazione. Il trasferimento è stato fatto con l’intervento della polizia provinciale di Venturina, unico organo deputato ed effettuare questo tipo di intervento”.

“Fino a questo momento la situazione è stata monitorata e sotto controllo – ha proseguito Fossi - Speravamo nei rovesci temporaleschi che le previsioni avevano annunciato per la nostra zona, al contrario l’impennata delle temperature degli ultimi giorni associata all’elevato tasso di umidità, hanno determinato la moria di alcune specie. È stato quindi necessario adottare le altre soluzioni che, poi, abbiamo messo in atto. Ringrazio la polizia provinciale, gli operai comunali, il consorzio di bonifica per il fattivo impegno ed anche i cittadini per la pronta segnalazione della problematica. Stare in una comunità significa anche questo: condividere e superare anche i momenti peggiori”.

"Siamo di fronte ad una estate davvero eccezionale - ha affermato il presidente del Consorzio di Bonifica Giancarlo Vallesi - e purtroppo dobbiamo rilevare che quello della Fossa Calda è uno dei problemi, ma non è l'unico caso, i corsi d'acqua del comprensorio risultano tutti in sofferenza a causa della siccità”.