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"Preoccupazione per la campagna del pomodoro"

Cia Livorno: "Il pomodoro da industria è una parte importante della storia produttiva di questo territorio". Anche l'Amministrazione segue la vicenda

Foto di repertorio

"Esprimo preoccupazione", così la sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati ha commentato la notizia delle indagini in corso riguardante una grande società per la lavorazione e commercializzazione delle conserve di pomodoro in Val di Cornia.

"Realtà produttiva di primo piano nella lavorazione del pomodoro a livello regionale e nazionale, nonché una delle aziende con il maggior numero di personale impiegato. - ha aggiunto in una nota - Una situazione che certamente non aiuta il difficile momento storico che stiamo vivendo e che aggiunge preoccupazione, non soltanto per la stessa azienda, ma anche per i suoi dipendenti, per gli agricoltori e le aziende agricole che forniscono la materia prima, nonchè per tutto l'indotto coinvolto. L'Amministrazione comunale sta seguendo con attenzione la vicenda ed è pronta ad intervenire con i mezzi e gli strumenti a propria disposizione nel momento in cui si dovesse rendere necessario".

Preoccupazione è stata espressa anche dalla Cia Livorno che, senza entrare nel merito dell'indagine, ha raccolto le prime impressioni dei produttori agricoli in vista delle prossima campagna del pomodoro da industria.

"La coltura del pomodoro da industria ha necessità di programmazione, che parte già con la fine della precedente campagna, per la individuazione dei terreni, l’acquisto delle piantine. Non si possono modificare gli ordinamenti colturali dalla sera alla mattina. - hanno fatto notare - Le preoccupazioni sono ovviamente legate alla collocazione della produzione, circa mille ettari destinati all’impianto. Il pomodoro da industria è una parte importante della storia produttiva di questo territorio, una coltura che interessa prevalentemente le province di Livorno e Grosseto, ma con presenze significative anche in altre aree della regione, con riflessi importanti sull’indotto e sull’occupazione per l’area della Val di Cornia".