Lavoro

“Serve filiera unita per conquistare i mercati”

La lente della Confederazione Italiana Agricoltori sulla crisi che sta affrontando il settore ortofrutticolo

Foto di repertorio

Si è svolto a Venturina presso Terre dell’Etruria l’incontro della Cia sull’ortofrutta.

Il settore ortofrutticolo si trova da tempo ad affrontare una pesante crisi, che ha molteplici motivazioni. L’ortofrutta in generale è diventata una filiera povera, nonostante il comparto valga il 10% della PLV agricola regionale e nelle province di Grosseto, Livorno, Siena, Arezzo e Pisa è parte primaria della coltivazione agricola.

“La Toscana ha un potenziale enorme nel settore ortofrutticolo, con ancora ampi margini di crescita, migliorando la fase della commercializzazione del prodotto e i rapporti della filiera, ma quello a cui stiamo assistendo è una competizione selvaggia che fa riferimento al prezzo puro e semplice, a promozioni e scontistiche, che distruggono il mercato e massacrano i produttori ortofrutticoli. - hanno spiegato in una nota - E non è un problema legato soltanto alla filiera lunga come taluni sostengono. In molti casi la filiera è corta, anzi cortissima, ma nonostante questo non remunera l’investimento ed il lavoro dei produttori. Oltre ad una crisi pesante, il settore deve fare i conti con la frammentazione delle produzioni e dell’offerta che non consente di soddisfare le esigenze della GDO e soprattutto con i costi di produzione troppo elevati legati all’aumento esponenziale di carburante e concimi dovuti alle dinamiche legati alla guerra i Ucraina ed anche agli oneri sul lavoro in agricoltura, considerata l’elevata quantità di manodopera necessaria per produrre e confezionare ortofrutta. Non ultimo in ordine d’importanza il calo dei consumi, visto che le famiglie italiane in tempi di crisi risparmiano sui generi alimentari, ma soprattutto pesa l’atteggiamento della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) che nel subire l’erosione della propria marginalità scarica le proprie perdite sui prezzi liquidati ai produttori”.

Per la Confederazione il rilancio del settore può avvenire solo sulla base di un rafforzamento della filiera, che significhi programmazione, apertura di nuovi canali commerciali, forme contrattuali che garantiscano maggiormente i prezzi e conseguentemente il reddito per i produttori.

“La crisi in corso – ha evidenziato Cinzia Pagni, Presidente Cia Etruria - ha modificato molte cose, dai consumi ai prezzi; la strada da percorrere è quella dell’associazionismo di prodotto per concentrare i volumi. Ma serve anche una discontinuità politica per l’agricoltura nel rilancio della cooperazione e dell’associazionismo, ognuno con il proprio ruolo. Serve un coordinamento dei soggetti della filiera, promosso e animato dalla Regione Toscana partecipato anche dal sistema delle istituzioni ed enti locali per ricostruire e rafforzare una strategia toscana del settore”.