Politica

"Mortificante per i lavoratori e i consiglieri"

Così la lista civica Comune dei Cittadini ha ritenuto l'intervento dei rappresentanti sindacali in consiglio comunale in vista dello sciopero del 24

Foto di repertorio

In vista dello sciopero del 24 marzo per Aferpi promosso dalle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici e che coinvolgerà tutta la provincia di Livorno, proprio i rappresentanti sindacali hanno coinvolto i consigli comunali portando all'attenzione dei consiglieri i motivi che li spingono a scendere in piazza ancora una volta. 

Ma alla lista civica Comune dei Cittadini non sono piaciuti i modi accordati.

"Mercoledì scorso nell’aula consiliare del Comune di Campiglia è avuta l’ennesima riprova del disinteresse che questa amministrazione ha verso i lavoratori e verso le opposizioni. - hanno detto - Infatti proprio nel luogo che è deputato alla discussione e al dibattito sono stati invitati alcuni rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici a leggere proprio il comunicato che annunciava l’imminente sciopero per la situazione che stanno vivendo. Tutto questo è avvenuto senza che i consiglieri fossero avvertiti preventivamente ed è avvenuto senza permettere la discussione nell’aula. Un episodio mortificante per i lavoratori e per i consiglieri: ai primi che gli è stato concesso di leggere appena un comunicato in due minuti e ai consiglieri che potevano solo ascoltare le parole di sofferenza e preoccupazione dei lavoratori senza poter dire niente, dato che la sindaca non ha dato la possibilità di un confronto".

Per la lista d'opposizione è stato un sottrarsi alla discussione (leggi l'articolo correlato).

"Questo è un atteggiamento che il Pd Val di Cornia usa ormai da anni, sottraendosi alla discussione sugli accordi istituzionali sottoscritti e delle ragioni del loro fallimento. - hanno concluso - La motivazione è evidente: questo è una Pd che amministra, ma detesta il confronto democratico, evitandolo proprio perché sue sono tutte le responsabilità, locali, regionali e nazionali, di aver sottoscritto accordi dati sempre per certi e salvifici quando era ormai conclamato che non lo erano, nei tempi e neppure negli obiettivi".