Attualità

"Fermiamo la strage degli alberi"

​Legambiente Costa Etrusca, Comitato Rifiuti Zero e Movimento Ambientalista Cecinese chiedono meno potature e tagli per migliore gestione del verde

Foto di repertorio

Legambiente Costa Etrusca, Comitato Rifiuti Zero e Movimento Ambientalista Cecinese hanno firmato un appello rivolto alle amministrazioni per rivedere il modo di azione per la gestione del verde pubblico, soprattutto alberi.

"Non si ferma la sindrome del povero pino domestico che ha colpito i nostri amministratori toscani ma anche una parte dei cittadini, così se ne vanno piante mature che invece di continuare ad assorbire CO2 moriranno e come dice l'esperto Daniele Zanzi per ogni pianta tagliata ne dovremmo ripiantare 2.600 e non una come dicono assessori e sindaci", hanno spiegato le associazioni smontando tutte quelle affermazioni spesso usate a giustificazione del taglio di alberi.

Da 'gli alberi inclinati prima o poi cadono' a 'la potatura degli alberi rinvigorisce la pianta e la rende più sana', passando per 'questo albero è malato quindi va abbattuto' e 'tolgo un albero (adulto), ma ne pianto un altro (giovane)', tutte affermazioni che per le tre associazioni potrebbero nella pratica trovare un'altra via d'azione.

A proposito del pino domestico, per esempio, molte volte è stato detto che 'le radici dei pini sono superficiali e deformano l'asfalto creando disagi e pericoli'. A proposti le associazioni hanno spiegato che "le radici dei pini, spesso considerate un grosso problema, diventano superficiali se copriamo il terreno con l’asfalto fino ad arrivare a ridosso del fusto. Questo - hanno proseguito - succede perché in questa situazione alle radici non arriva più ossigeno, per cui queste si avvicinano alla superficie. Se intorno alla base del pino fosse lasciato uno spazio adeguato libero dall’asfalto, questo problema sarebbe fortemente ridotto. Dove non è possibile operare questa liberazione dall’asfalto potremo usare altri sistemi che sono stati adottati con successo, per esempio sui viali dei pini a Lignano Sabbiadoro in provincia di Udine, a Toscolano Maderno sul lago di Garda e sul viale Ceccarini a Riccione". E a quanti ritengono che gli interventi per la salvaguardia dei pini costerebbero molto, le associazioni rispondono che "i costi di queste operazioni li potremo ricavare da quelli destinati alle operazioni di potatura che praticamente andrebbe quasi eliminata, ma che sono altissimi e rappresentano una grande percentuale dei soldi destinati al verde pubblico".

"Gli alberi ed il verde urbano, oltre alle funzioni sopracitate, ci aiutano a mantenere una adeguata ossigenazione e filtrazione dell’aria, a ridurre le bolle di calore, sempre più frequenti ed intense, ed a rendere le città più sane e vivibili. Quando gestiamo questa importantissima risorsa - hanno concluso - dovremo fare il massimo sforzo per mantenerla e migliorarla con valutazioni molto approfondite".