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Cevital al ministero per le autorizzazioni

Con l'incontro di domani si delinea il primo passo operativo del piano industriale di Cevital che però suscita ancora perplessità fra i lavoratori

L'incontro di domani al ministero dell'ambiente rappresenta il primo passo concreto dopo gli annunci di investimenti e riassorbimento dei lavoratori. Perchè a questo punto diventano decisivi i tempi, oltre che la direzione: il cambio di rotta di Cevital fa intendere che la data del 3 maggio per la firma definitiva è destinata a slittare un’altra volta, aprendo alla cassa integrazione per i dipendenti diretti ex Lucchini.

Al centro della visita di domani ci sono le autorizzazioni ambientali necessarie per qualunque piano industriale la dirigenza della ex Lucchini vorrà seguire, saranno necessarie delle verifiche ma, dato anche la grande esposizione dello stesso governatore Rossi sulla vicenda, si pensa che saranno brevi.

Ma se da una parte il sindaco Giuliani predica pazienza "In questo momento della vicenda Cevital serve la massima unità da parte di tutti. Siamo in una fase delicata, gli investimenti sul porto annunciati sabato e gli stessi progetti della Cevital dimostrano che a Piombino c’è un quadro di importanti opportunità", dello stesso parere non è Rifondazione comunista che attacca: "Adesso siamo nelle mani di questo volubile signore – dice una nota del direttivo – che sta rimandando giorno dopo giorno la presentazione di un piano industriale vero e dettagliato in cui si diano precise garanzie sulle modalità di riaccensione di un altoforno fermo da quasi un anno e garanzie di tutela dell'ambiente e di emissioni. Perché l’altoforno si riaccende, ma utilizzando le migliori tecnologie per una produzione di acciaio importante soprattutto dal punto di vista ambientale".

Però ad aprile finiscono i contratti di solidarietà e i lavoratori andranno in cassa integrazione mentre le aziende dell’indotto rischiano la mobilità.