Cultura

​Ciclo di conferenze alla Torre

“Il sogno, il simbolo, il mito” in tre appuntamenti: il primo il 31 luglio nella Sala consiliare della Torre di San Vincenzo alle 21,15

immagini di repertorio

Ritorna anche quest’anno a partire dal 31 luglio nella Sala consiliare della Torre di San Vincenzo alle 21,15, il ciclo di conferenze sui temi della comunicazione, curato dal Prof. Giovanni Manetti, docente di Semiotica all'Università di Siena.

Questa volta il tema indicato dal titolo è “Il sogno, il simbolo, il mito”, tre forme di comunicazione e tre universi, differenti per natura, ma che si richiamano a vicenda e che pervadono in maniera incisiva le nostre forme di vita.

La prima conferenza, in programma martedì 31 luglio è dedicata a “Il mito. Significati e forme dell’esperienza proiettiva” e sarà tenuta da Donatella Puliga, docente di Civiltà classica e di Lingua e letteratura latina: i miti sono stati interpretati come forme di autocomunicazione che le varie culture si danno per spiegare le proprie strutture organizzative e contengono una serie di significati simbolici che rientrano nel proprio orizzonte di attesa, ma che ci permettono anche e al tempo stesso di confrontarci con una radicale esperienza della diversità.

La seconda conferenza, sabato 4 agosto, sarà tenuta da Giovanni Manetti sul tema dei “Simboli di marca, politici e religiosi”, in cui si mostrerà l’efficacia e la potenza dell’uso del registro simbolico (contrapposto a quello segnico e razionale) per condensare efficacemente in una singola immagine un mondo spesso complesso di significati in tre campi diversi (marketing: il “baffo” della Nike, la “catena” del logo della Coop; politica: la “falce e martello” e lo “scudo crociato”; religione: il “pesce” la “croce” il “sacro cuore”).

La terza ed ultima conferenza, in programma martedì 7 agosto, sarà tenuta da Maurizio Bettini, classicista e scrittore, direttore del Centro di “Antropologia e Mondo antico” di Siena sul tema “I sogni nell’antichità classica”, nella quale si mostrerà come le creazioni apparentemente assurde o perlomeno dotate di un senso enigmatico, come sono appunto le immagini oniriche, siano state viste dalle diverse civiltà come testi in cui indagare il senso di una comunicazione proveniente da una fonte numinosa o comunque più profonda ed importante di quella che si realizza attraverso gli usuali canali di scambio tra gli esseri umani.