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Anselmi. "L'Appe non può andare a Civitavecchia"

Il candidato capolista Pd Anselmi commenta la riforma delle Autorità portuali: "Sì al sistema portuale toscano, no all'unione con Civitavecchia"

"Sono contrario all'accorpamento dell'Autorità portuale di Piombino con quella di Civitavecchia". Così Gianni Anselmi, candidato capolista Pd nel collegio provinciale, commenta la riforma Appe proposta dal ministro delle infrastrutture Graziano Delrio.

Secondo il piano strategico della portualità e della logistica del governo le Autorità portuali da ventitrè dovrebbero essere ridotte ad otto chiamandosi Autorità di sistema portuale. Il porto di Piombino, insieme a quello di Livorno e Civitavecchia costituirebbero l'Autorità tirrenica centrale.

"Penso che sia giusto ridurre il numero delle Autorità portuali – dichiara Anselmi – ma credo che non sia sensato accorpare Piombino a Civitavecchia. Un sistema portuale toscano rappresenterebbe, invece, una scelta migliore. Piombino, Livorno e Carrara sono porti analoghi, con problematiche comuni e che, con il completamento della Due Mari e della Tirrenica, faranno riferimento ad un sistema logistico ben integrato. Per questo dovrebbero convivere sotto un'unica regia".

"E poi Civitavecchia è il porto di Roma. Mescolando il sistema toscano con quello laziale – continua il capolista provinciale – si possono innescare dinamiche improprie che rischiano di travolgere il porto di Piombino, penalizzandolo proprio nel momento in cui sono in ballo importanti investimenti".