Cronaca

Vescovo coinvolto nel caso di "don Euro"

La vicenda a seguito di un indagine della Procura di Massa Carrara. La posizione del prelato sarebbe comunque molto marginale. La storia

il vescovo monsignor Giovanni Santucci

C'è anche il vescovo di Massa Carrara, monsignor Giovanni Santucci, prelato molto noto all'Isola d'Elba e in Val di Cornia per essere stato vescovo anche della diocesi di Piombino e Massa Marittima dal 1999 al 2010, fra gli indagati della Procura della Repubblica di Massa Carrara nel caso di "Don Euro", al secolo don Luca Morini, salito all'onore delle cronache per un'accusa di truffa ed appropriazione indebita. Il prete, ormai ex parroco di Fossone e Caniparola teneva da tempo un tenore di vita troppo alto, fatto di escort, ostriche e champagne, approfittando probabilmente delle offerte e delle donazioni dei fedeli.

Di questo si parlava da tempo, senza che però nessuno fosse mai intervenuto: a scoperchiare la pentola delle accusa verso don Luca  sono state nel 2016 le rivelazioni di un escort, un uomo, con cui il prelato aveva avuto alcuni incontri. Da qui sono scattate le indagini della Procura.

Il vescovo Santucci  è accusato di "indebito utilizzo" di 1000 euro prelevati da un conto della Curia, dove confluiscono i soldi donati dei fedeli da utilizzare solo per scopi legati al culto, come messe in suffragio o opere pie. Secondo le accuse della procura, il vescovo avrebbe consegnato l’assegno probabilmente in  buona fede, dando per buone le richieste avanzate da don Morini. Ma anziché in opere per la Chiesa, sarebbero poi stati usati da quest’ultimo per ben altro. Il vescovo è anche accusato di tentata truffa ai danni di una assicurazione in concorso con lo stesso "Don Euro":  ci sarebbe stato un tentativo, non riuscito, di far aumentare il punteggio di invalidità del prete per fargli ottenere un’indennità più alta. Da parte sua il vescovo ha inviato alla procura una memoria difensiva su quello che il suo legale, l’avvocato Adriano Martini, definisce "un equivoco".