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Recupero del peschereccio affondato a Montecristo

Lo rende noto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa che ha avviato le procedure per la rimozione che dovrebbe essere effettuata entro fine ottobre

Il peschereccio affondato a Montecristo

Sarà rimosso dal fondo del mare il peschereccio che lo scorso anno si era incagliato sugli scogli ed in seguito era affondato nelle acque protette dell'isola di Montecristo (vedi gli articoli correlati sotto).

Lo fa sapere in una nota il ministro dell’Ambiente Sergio Costa spiegando di aver dato avvio alle procedure che porteranno al recupero del relitto del peschereccio Bora Bora della Marina di Porto San Stefano, finito contro la scogliera dell’isola di Montecristo nel giugno dello scorso anno. In particolare, il Ministro ha dato mandato all’Ammiraglio Aurelio Caligiore, Capo Reparto ambientale marino del Corpo delle Capitanerie di Porto, di studiare l’esistenza dei presupposti per poter procedere alle operazioni di recupero del relitto.

Obiettivo dell’operazione, evitare che la presenza del relitto in mare possa arrecare danni all’ecosistema marino: basti pensare alla presenza di legni trattati, che rientrano nella tipologia di rifiuto speciale.

Si è perciò riunito oggi, per la prima volta, un gruppo di lavoro costituito dal presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, da rappresentanti degli imprenditori elbani, dal capitano Mario Lanera, da rappresentanti dell’impresa Sales e subacquei del Porto di Piombino, ai quali sono state fornite indicazioni tecniche per il piano operativo di recupero.

Obiettivo prefissato, come spiegano dal ministero, è infatti riuscire a recuperare i resti dell’imbarcazione entro il mese di ottobre.

“Si tratta di un’operazione importante, alla quale il Ministro tiene particolarmente e che sarebbe la prima di questo genere. – afferma Caligiore – Un esperimento che potrebbe poi essere replicato in altre aree sensibili italiane nelle quali sono presenti relitti sottomarini ancora da recuperare."