Cronaca

Potrebbe esserci un altro elbano fra le vittime

Luciano Giudicelli morì in circostanze che la famiglia giudica sospette, si pensa che possa essere un'altra vittima del Villamarina

Potrebbe non fermarsi a 13 l'elenco delle vittime attribuite dagli inquirenti a Fausta Bonino, l'infermiera dell'ospedale Villmarina accusata di aver ucciso i pazienti con una dose letale di eparina.

E potrebbe trattarsi del secondo caso elbano: è infatti finita sotto la lente d'ingrandimento la morte di Luciano Giudicelli, 62enne di Portoferraio, deceduto all’ospedale di Villamarina il 10 febbraio 2015 e che fu tenuto in cura, fra gli altri, dalla Bonino.

Una morte che già all'epoca destò delle preoccupazioni al punto da spingere la famiglia a incaricare l'avvocato Carlo Castaldi che il 5 maggio dello stesso anno presentò una querela: "All'epoca dei fatti - ci racconta Castaldi - fu incaricato un medico legale di Pisa di fare un accertamento e disse che la situazione di Luciano era troppo grave al momento dell'arrivo a Piombino.

Io per conto della famiglia chiesi spiegazioni del trattamento medico che giudicammo insoddisfacente, a partire dal trasporto in elisoccorso da Portoferraio a Piombino".

Una vicenda che sembrava chiusa e che invece i recenti fatti di cronaca hanno riaperto illuminandola di una luce ben più inquietante.

"Nei giorni scorsi sono stato contattato dalla Procura per rivedere le circostanza della morte e oggi ci sono particolari che acquistano ben altro significato: Giudicelli arrivò sì in in condizioni gravi ma non disperate e invece morì poche ore dopo e, fatto ancora più grave, completamente scoagulato, modalità compatibile con le altre morti attribuite alla Bonino".

E la Bonino risulta fra le infermiere che si occuparono del portoferraiese, al punto che fu l'infermiera stessa a chiamare la sorella Tiziana Giudicelli per comunicarle la morte del fratello. "Ora - continua Castaldi - chiederemo la riapertura delle indagini ma non solo per il caso di Luciano. Finora sono state prese in considerazione solo i casi in cui prognosi era favorevole per cui l'evento morte ha fatto suonare dei campanelli: ma cosa ne sappiamo se non ci sono state vittime anche fra chi è arrivato in condizioni gravi? In questo caso si parlerebbe di eutanasia anticipata".

"Faremo un'istanza perchè vengano controllate tutte le cartelle. Purtroppo - conclude l'avvocato - ho l'impressione che in quel periodo a Piombino ci siano stati pochi controlli post mortem. Sono contento che vengano mandati gli ispettori del ministero".

La notizia è stata anticipata dall'edizione delle 13 del Tg5 con un servizio andato in onda sulle reti Mediaset.