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Rigassificatore Piombino, voci contrarie all'Elba

Ad esprimere preoccupazione per la sicurezza e l'ambiente di costa e isola è il Comitato "Libera Scelta Elba" che chiede ai sindaci di esprimersi

Porto di Piombino (foto di archivio)

L'ipotesi di un rigassificatore mobile nel porto di Piombino giorno dopo giorno sembra diventare sempre più realistica, nonostante la ferma contrarietà dei sindaco e della comunità piombinese (vedi articoli correlati sotto).

La vicenda preoccupa anche alcuni cittadini elbani che si sono espressi attraverso una nota del Comitato "Libera Scelta Elba".

"In arrivo a breve nel porto di Piombino rigassificatori galleggianti su grande nave per sostituire le forniture di gas naturale russo.
La prima è già arrivata a destinazione nel porto di Ravenna. - si legge nella nota di Libera Scelta Elba - Una volta ormeggiati, i rigassificatori vedranno arrivare in continuazione le navi gasiere che vi immetteranno il loro gas liquido trasportato soprattutto da USA, ma anche da Medio Oriente e Africa".

"Questo passaggio del gas è un’operazione ad alto rischio di incidente ed ecologico. - sostengono dal Comitato elbano - 
Infatti il Gas è compresso di 600 volte a una temperatura di -161°C. I rigassificatori hanno la funzione di riportare il gas liquido a temperatura ambiente e lo faranno usando acqua di mare in quantità gigantesche. Per l’alta pericolosità delle operazioni, che possono creare dei mostruosi disastri, le norme internazionali di sicurezza sono molto stringenti, infatti prevedono che i rigassificatori debbano essere collocati molto lontani da qualsiasi operazione commerciale marina o centro abitato.  Ma il ministro Cingolani, che di ambiante, popolazioni, economie locali abbiamo capito poco si interessa, in nome dell’emergenza, ha visto bene di ignorare tali norme".

"Peccato che a farne spese sarà il territorio di Piombino, il circondario continentale e l’isola d’Elba, non solo in caso di incidente che sarebbe una devastazione apocalittica, ma anche per le normali operazioni di carico-scarico, durante le quali prevista la totale sospensione delle attività portuali e per la compromissione di una vasta area marina. Sarebbe auspicabile una presa di posizione delle nostre Amministrazioni Locali, anche dell’isola d’Elba, oltre che di Piombino: il rischio potenziale è di dimensioni apocalittiche, quello certo incalcolabilmente superiore ai vantaggi più utopistici", concludono dal Comitato.

Sull'ipotesi di un rigassificatore davanti alla costa piombinese, nei giorni scorsi si era espresso anche il sindaco di Portoferraio, Angelo Zini, spiegando la sua posizione in attesa di avere maggiori informazioni sul progetto dell'impianto (leggi qui l'articolo).