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​Elisa e l’ospedale di Piombino

Su #tuttoPIOMBINO Gordiano Lupi ripercorre la storia di Elisa Baciocchi, principessa di Piombino, in occasione del bicentenario della sua morte

Copertina del libro su Elisa Baciocchi

Elisa è stata per Piombino una sovrana di respiro europeo che in tema di sanità e di igiene pubblica si ricorda per aver migliorato le precarie condizioni di vita cittadine. Alla fine del secolo XVIII la piana di Piombino era invasa da luoghi acquitrinosi portatori di infezioni malariche. La zanzara anofele la faceva da padrone in tutte le zone paludose, trovando un valente avversario solo nel centro cittadino, dove l’ospedale provvedeva a distribuire chinino ai braccianti agricoli. 

Elisa portò a Piombino l’idea nuova della sanità pubblica, non vincolata a enti ecclesiastici e ospizi di beneficienza. Serviva anche un’educazione alimentare perché gli abitanti della Maremma erano soliti mangiare molta carne e bere tanto vino, senza cibarsi di verdure, oltre a lasciarsi andare a carenze igieniche. 

La speranza di vita in Maremma era di 22 anni… anche perché i contadini e i lavoratori dei campi vivevano in sudici tuguri, dormivano senza cambiarsi d’abito e si cibavano quasi esclusivamente di acqua cotta (fette di pane immerse in acqua bollente, insaporita con aglio, cipolle, sale e peperone), bevevano acqua putrida e spesso esageravano con il vino.

Elisa Baciocchi ha il merito di aver edificato il nuovo ospedale, grazie all’operato dell’ingegner Lovoçat e dell’architetto Louis Guizot, nella Chiesa di Sant’Antimo Sopra i Canali. La scelta cadde sulla chiesa duecentesca di Sant’Antimo perché era un edificio “esposto, senza alcuno ostacolo, ai raggi del sole, all’azione delle piogge e dei venti”. Si decise di rialzare di un piano lo stabile, destinando le sale dei degenti al piano superiore, mentre al piano inferiore rimase il Magazzino detto di Sant’Antimo. 

Il nuovo ospedale era comodo e funzionale, perché situato entro le mura, facilmente raggiungibile, vicino alla Porta a Mare, in prossimità del Porticciolo. Il nuovo ospedale piombinese aprì i battenti nel 1810 mettendo soltanto 10 letti a disposizione dei degenti, un rapporto malati - abitanti modesto, ma pur sempre un passo avanti rispetto al passato.