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Fiom: "Pronti alla mobilitazione"

Il sindacato si annuncia pronto a scendere in piazza se non arriveranno segnali concreti. Lavoratori uniti ma preoccupa la posizione di Rebrab

Si preannuncia il più caldo degli autunni sul fronte sindacale per Aferpi. Dall'assemblea dei lavoratori che si è svolta ieri, facendo seguito all'incontro dei giorni scorsi dei sindacati con i vertici di Cevital e delle istituzioni al Mise, è emerso un messaggio di unità: "Vogliamo i fatti".

Aferpi infatti è sotto stretta osservazione dopo il rilascio del cronoprogramma degli interventi e, nonostante le numerose rassicurazioni, si attendono segnali concreti già a breve scadenza per quanto riguarda le riassunzioni dei lavoratori.

A portare l'affondo è Mauro Faticanti, responsabile nazionale Fiom per la siderurgia: "Ora abbiamo delle date, la prossima settimana ci incontreremo con le rsu e le segreterie provinciali per parlare dei carichi d'ordine e capire quanti entrano. Ora, non a dicembre. Se arriveranno risposte negative, sarà mobilitazione. Qualsiasi iniziativa però dovrà riuscire. Se fai uno sciopero con il 23 delle adesioni per cento hai perso subito. Cevital deve capire che la luna di miele, se mai c’è stata, è finita. Oggi vogliamo vedere rientrare i lavoratori. Vogliamo vedere le ruspe buttare giù i capannoni. Vogliamo fatti. E non mi interessa chi ha lanciato la proposta della banchina condizionata al rispetto degli accordi". 

Sulla stessa lunghezza anche Graziano Martinelli (rsu Fiom): "Per la prima volta l’azienda ha dato dei numeri ed è su quelli che noi e le istituzioni dobbiamo tenere ferma la barra. Il tempo è scaduto. C’è la sensazione che a Cevital interessi solo il porto? Bene, ora abbiamo il modo per scoprirlo. Siamo all’ultimo miglio. Non bisogna neanche aspettare dicembre. 

"60mila tonnellate a settembre, 56mila a ottobre, 79mila a novembre e 59mila a dicembre. Per produrre questi volumi sono già stati emessi gli ordini di acquisizione dei semilavorati. Avvio della demolizione impianti a partire da fine novembre 2015. Queste attività potranno impiegare, se tutte le autorizzazioni saranno rilasciate, almeno 200 lavoratori del bacino Lucchini oltre a numerose imprese esterne. Entro novembre 2015 saranno scelte in modo conclusivo le tecnologie migliori per il nuovo forno elettrico e per l’acciaieria. Immediatamente dopo saranno avviate le procedure per l’emissione degli ordini di acquisto".

"Il ministero - ha aggiunto Martinelli - ha garantito anche sui tempi delle autorizzazioni, ribadendo all’azienda di partire a fine novembre con le bonifiche. Dunque, ora devono entrare altri lavoratori che oggi sono in cassa integrazione. Se questo non avverrà, sarà il primo impegno non mantenuto dall’azienda e inizieremo subito la mobilitazione. Ma attenzione: o c’è partecipazione e diamo un segnale, o è tutto inutile".