Lavoro

"Da anni denunciamo sfruttamento nei campi"

Fai Cisl dopo il caso nella Costa degli Etruschi: "L'indagine non si concluda con la giusta punizione, ma prosegua"

Bandiere Fai Cisl

Fai Cisl Toscana chiede ce non vengano spenti i riflettori sul problema del caporalato in Toscana, soprattutto dopo il caso dello sfruttamento di braccianti agricoli sollevato dalla Guardia di Finanza nella Costa degli Etruschi (leggi qui sotto gli articoli collegati).

"Da anni i sindacati denunciano, supportati sia dalle vertenze dei lavoratori, sia dai vari studi di settore, la realtà di sfruttamento che avviene soprattutto nei campi a sud della Toscana. - hanno evidenziato - Denunce che inevitabilmente sono quasi sempre cadute nel vuoto, vuoi per gli accordi raggiunti tra i lavoratori ed il datore di lavoro, vuoi per la carenza di personale dell’Itl e delle Forze dell’Ordine che, soprattutto, per l’omertà diffusa sul territorio. Per anni - hanno proseguito - abbiamo fatto notare, anche alle associazioni datoriali, che il sistema del caporalato, oltre ad essere una attività disumana, genera anche una concorrenza sleale nei confronti delle aziende in regola. Solo oggi sembrano tutti voler cavalcare la lotta allo sfruttamento, solo oggi tutti si rendono conto ed attivano tavole rotonde, studi di settore ed iniziative varie, solo ora nessuno è colpevole ma tutti sono paladini della giustizia".

Per Fai Cisl la speranza è che l'indagine non si concluda con la giusta punizione per le aziende incriminate e colpevoli, ma "che prosegua mettendo in luce anche eventuali rapporti con chi doveva vigilare, e non ha vigilato, con chi doveva intervenire, e non è intervenuto".