Attualità

I pensionati e la crisi, la denuncia dei sindacati

I sindacati dei pensionati chiedono un incontro con i sindaci dei comuni della Valdicornia per discutere della crisi che sta colpendo le famiglie

"La crisi si sta aggravando sempre di più. Alla crisi del paese si aggiunge la difficoltà che il nostro territorio sta vivendo a fronte della rimessa in discussione del suo modello di sviluppo, legata alla crisi delle grandi industrie e del sistema ad esso collegato".

Comincia così un allarmato comunicato che i sindacati dei pensionati, Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, hanno diffuso per denunciare la difficile situazione economica e sociale della Val di Cornia chiedendo un inconto ai Comuni.

"L'aumento degli iscritti al centro per l'impiego da parte di coloro che cercano lavoro, in tutte le fasce di età, il numero delle persone che si rivolgono ai centri caritatevoli d'assistenza per un aiuto giornaliero, la perdita del potere d'acquisto delle buste paga e il numero considerevole di lavoratori in cig o a orario ridotto, sono tutti segnali di disagio, di difficoltà che testimonia un aumento delle fasce di popolazione che scivola verso la povertà. Sempre più spesso sono i pensionati che da un lato subiscono i maggiori contraccolpi della crisi. Sempre di più si seleziona cosa comperare, a volte si rinuncia a curarsi,in particolar modo per le cure odontoiatriche; a volte chi può, interviene con forme di aiuto verso i figli o i nipoti, assumendo un ruolo di sussistenza".

"È in questo quadro che i sindacati dei pensionati hanno chiesto un incontro a tutti i Comuni della Val di Cornia per affrontare questi temi di contrattazione sociale, a partire dai bilanci che ogni singolo comune sta approntando. Vogliamo capire da ogni singolo Comune quante risorse metterà a disposizione per il contrasto alla povertà e per il disagio delle fasce più deboli della popolazione: così come per la Tasi e la Tari opereranno per salvaguardare le famiglie e le persone a basso reddito, come si recupera risorse dall'evasione e elusione per destinarli al welfare sociale. 

Tutto questo tenendo di conto che a marzo entrerà in vigore la nuova Isee, cioè quel meccanismo di misurazione che permette a molte persone d'usufruire prestazioni di aiuto socio/assistenziale/sanitario. A marzo l'Isee entrerà in vigore con nuovi parametri e questi rischiano di escludere molte famiglie dagli aiuti che negli anni passati avevano ricevuto. Per questo auspichiamo che la richiesta d'incontro sia presto esaudita, in modo da costruire un percorso condiviso di salvaguardia per chi è in difficoltà".