Attualità

Inchiesta del Sole 24 ore su Cevital e Piombino

Il quotidiano di Confindustria dedica una pagina intera alla vicenda della ex Lucchini sollevando alcuni dubbi ma senza svelare novità importanti

Mentre si lavora per anticipare l'ingresso del gruppo algerino Cevital in Lucchini già entro il primo giugno in occasione della presentazione del piano industriale alle segreterie nazionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm e mentre i sindacati proseguono le trattative sugli integrativi esce sul Sole 24 ore un bell’articolo, a firma di Claudio Gatti, che pone tutta una serie di domande sull’affare Cevital. 

Difficile non tenere conto, nella valutazione, che la testata è di proprietà di Confindustria, parte interessata alla vicenda. Tuttavia che ci siano ancora dei punti da chiarire nel piano industriale è vero, così come sono state giudicate dal Ministero affidabili le garanzie che il gruppo algerino ha portato per rassicurare sui quasi 700 milioni di euro che dovrebbero arrivare.

Niente di nuovo quindi emerge dall'intervista che nella prima parte è il riassunto di ciò che è accaduto negli ultimi sei mesi, dal Convegno piombinese organizzato il 28 marzo scorso da Comune e  Siderweb, mentre dopo fa parlare i protagonisti della vicenda. Da Farid Tidjani, braccio destro di Cevital in Italia, che spiega il punto di vista della società al neo direttore generale di Aferpi (Acciaierie e Ferriere di Piombino, la società di Cevital che gestirà Piombino) Adriano Zambon, che ritiene che il piano per la rinascita delle Acciaierie sia sostenibile, e che l’occupazione sarà garantita dal fatto che il settore siderurgico sia solo una parte del progetto complessivo che vede lo sviluppo di agroalimentare e logistica. 

L’articolo si conclude con l’intervento del commissario Nardi che dice che se il piano Cevital non va in porto si andrebbe al fallimento dello stabilimento. E di una città che in questa operazione ha scommesso tutto.