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Lami (Cgil): "Pensare al presente dei lavoratori"

​Lami (Cgil Toscana) commenta la decisione di Cevital: “Servono subito risposte su ammortizzatori sociali e sull'avvio delle bonifiche da giugno”

A un convegno sull'acciaio a Piombino, oggi Cevital ha annunciato di tornare al progetto iniziale con due forni elettrici e l'agroindustriale, abbandonando l'ipotesi di riavvio dell'altoforno della Lucchini. 

Un percorso diverso da quello dell'ultimo mese, più complesso e difficile ma con il solito obiettivo. Ciò significa però che molte aziende vedranno la fine degli ammortizzatori sociali che invece serviranno per i prossimi 2/3 anni, periodo necessario per la costruzione di nuovi impianti. 

Mirko Lami della Cgil Toscana, proprio per la preoccupante situazione che va ad aprirsi per i livelli occupazionali, ha chiesto nuove risorse su ammortizzatori sociali e ha proposto al viceministro Claudio De Vincenti di convincere Cevital, nella riunione del 9 aprile, quando sarà presentato il Piano industriale vero e proprio, a partire con le bonifiche dal mese di giugno

“Ci sarà da capire come produrre energia pulita, produrla attraverso una centrale a carbone, non sta nei progetti di un comprensorio che vuol diversificare. Certamente ci sarà da lavorare su due fronti che riguardano il futuro della fabbrica, ma bisogna anche pensare subito al presente dei lavoratori che non hanno come vivere - spiega Lami - a mio avviso servono strumenti per dare risposte immediate su Cassa integrazione e inizio della diversificazione con le bonifiche, quindi occorre che siano messe in atto le massime disponibilità dal Governo e da Cevital. 

Un porto importante ora c'è, le aree ci sono, mancano la strada 398, la ferrovia sui moli e il lavoro per i lavoratori. E rimane da capire un punto politico fondamentale: perché venire a conoscenza di questa scelta attraverso un convegno?”