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Intossicazione da funghi, le dritte dell'Asl

Nell'Asl Toscana Nord Ovest si è già registrato il primo caso, ogni anno se ne verificano circa 40. Utile rivolgersi agli ispettori micologici

Raccolta funghi

La stagione di raccolta dei funghi è alle porte e già si è registrato, nei giorni scorsi, un primo caso di intossicazione sul territorio dell’Asl Toscana nord ovest, a Pontremoli. Sette turisti, che credevano di aver raccolto i “Cantharellus cibarius”, ottimi funghi commestibili chiamati anche “Galletti”, hanno invece raccolto e consumato alcuni esemplari di “Omphalotus olearius” (fungo dell’olivo). L'Asl Toscana Nord Ovest ha dunque diffuso le immagini dei due funghi per aiutare le persone a distinguere la specie commestibile da quella tossica e ricordare le giuste procedure da seguire per chi raccogliere funghi.

Ecco il fungo Cantharellus cibarius detto Galletto:

Ecco il fungo Omphalotus olearius detto fungo degli ulivi:

Nello specifico, la differenza tra la specie commestibile, Cantharellus Cibarius, e quella tossica Omphalotus olearius (fungo dell’olivo), consiste in due aspetti principali: il fungo buono da mangiare è terricolo e sotto il cappello non ha lamelle, ma pieghe. Il fungo dell’olivo, invece, è di colore arancio e lignicolo e sotto il cappello presenta lamelle ben evidenti, bioluminescenti ovvero visibilissime al buio.

Dal 2007 in Toscana ben 1673 persone hanno accusato sintomi, da gravi a lievi, a seguito del consumo di funghi, perché non commestibili o per intolleranze personali, oppure ancora per utilizzo di funghi in cattivo stato di conservazione o non correttamente processati.

L’82% dei casi è riferito a funghi raccolti in maniera autonoma. Le specie maggiormente responsabili sono l’Entoloma sinuatum/lividum con 471 persone intossicate (28% dei casi) e proprio l’Omphalotus olearius, responsabile di gastroenterite in 331 persone (19,7%). Alle due specie insieme sono imputabili quasi la metà dei casi complessivi (47.7%).

Nello specifico sul territorio dell’Asl Toscana nord ovest ogni anno si verificano circa 40 episodi di intossicazione da funghi.

Questi dati confermano che ancora molte persone consumano i funghi con inconsapevolezza o leggerezza rispetto alla loro pericolosità, scambiando spesso specie tossiche per altre commestibili, talvolta con gravi danni alla salute.

Prima della consumazione, dopo averli raccolti, il consiglio è quindi sempre quello di far certificare i funghi agli Ispettorati micologici, presenti in maniera capillare in tutti i territori dell’Azienda Usl Toscana nord ovest. In queste strutture aziendali, personale qualificato è in grado di offrire gratuitamente il servizio di riconoscimento e controllo della commestibilità dei funghi. A Piombino l'ispettorato micologico si trova in via Forlanini 26 e può essere contattato al numero 0565 67550 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13.