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“Ci auguriamo che Cevital riaccenda l'altoforno"

Alcune riflessioni del segretario della Cgil Toscana Lami sul caso dell’azienda di Piombino: “Quel cuore batte ancora”

“Ci auguriamo che Cevital riaccenda l’altoforno in attesa del nuovo ciclo. Quel cuore batte ancora”. Queste le parole del segretario della Cgil Toscana Mirko Lami, mentre vede da lontano del fuomo bianco uscire dalla ciminiera, sul caso della Lucchini di Piombino.

“In questi giorni – riflette Lami – abbiamo sentito spesso la voce che Cevital sta valutando di riaccendere l’altoforno, in attesa della operatività di uno dei forni elettrici che saranno costruiti per ritornare a produrre acciaio. Mi verrebbe da pensare che hanno letto alcuni nostri interventi”.

“Sarebbe davvero una genialità riaccendere quell’altoforno – si augura Lami – dopo chiaramente l’adeguato ripristino impiantistico e per produrre quella ghisa necessaria per realizzare l’acciaio di altissima qualità che serve a Cevital e anche a tutto il comprensorio di Piombino, che ridarà quel tanto atteso lavoro nel giro di pochi mesi, circa 8 o 9”.

Secondo il segretario, quei fumacchi bianchi possono essere utili a tutti e Cevital potrebbe riaccendere l’altoforno senza mettere in discussione la diversificazione che intende avviare attraverso la piattaforma agroindustriale.

“La riaccensione dell’altoforno forse resterà un sogno nel cassetto, forse rimarrà una pia illusione – conclude Lami – ma sarebbe una concreta e veloce soluzione in attesa del nuovo ciclo di produzione acciaio”.