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Maestrini: "Con i migranti serve confronto"

La candidata alle prossime elezioni regionali con il Pd affronta il caso dei migranti di Campiglia: "No alla politica delle felpe"

"Leggo in questi giorni della questione dei profughi che hanno rifiutato la sistemazione in hotel e delle tensioni che questa situazione ha suscitato fra la gente, per le strade e sui social network.

Credo che sia necessario che la politica affronti il tema dell’integrazione con serietà, riuscendo a comprenderne la complessità di fondo, senza cedere alla demagogia violenta delle felpe razziste ma anche senza il buonismo e il pietismo di maniera, che servono ipocritamente a tenere pulite le coscienze e non aiutano nessuno.

Da anni lavoro con gli stranieri, adulti e bambini, quindi so per esperienza diretta cosa significhi quella complessità. Conosco lo sguardo di quel bambino russo di quarta elementare che a scuola mi ha detto: “Sai, maestra, cosa mi manca della Russia? Mi mancano i paesaggi.”

Se non proviamo a capire e ad interpretare quella nostalgia, il nostro approccio a questa tematica sarà sempre limitato e non in grado di dare risposte politiche adeguate.  Allo stesso tempo, però, lo dico con chiarezza, dobbiamo pretendere rispetto. Rispetto per le nostre regole, rispetto per il lavoro che mettiamo in atto per provare a coniugare accoglienza e integrazione, rispetto per le persone (moltissimi volontari), che ogni giorno lavorano per aiutare chi si trova nel nostro Paese in fuga da guerre e miseria.

Una strada difficile, appunto. Senza felpe da indossare per semplificare.
Una strada di ascolto e di confronto in cui l’educazione alla diversità e alla differenza diventa momento di crescita per tutti, ma passa anche dalla consapevolezza che solo la condivisione di regole rende una comunità in grado di essere davvero solidale e unita. Una strada che, per esperienza personale, so essere complessa, certo. Ma, a mio avviso, l’unica percorribile".