Consapevole di andare contro tendenza canto l’elogio di Massimiliano Spagnesi che come tutti gli umani avrà i suoi difetti, ma che - bene o male - da quando si è trovato a guidare l’Atletico Piombino ha garantito stabilità e campionati almeno dignitosi. Quest’anno è stata salvezza all’ultimo tuffo, dopo uno spareggio combattuto, proprio come due anni fa, lo scorso anno fu salvezza a una domenica dal termine, in ogni caso permanenza in categoria da tre stagioni, in una Promozione che non sarà quella dei tempi d’oro (anni Settanta), ma è pur sempre la seconda categoria regionale costruita sulla base di tre gironi. Canto l’elogio di Massimiliano Spagnesi perché è giusto ricordare che è entrato in società come vicepresidente nella stagione 2006/07, in Seconda Categoria, in una situazione di crisi, che aveva vissuto il suo minimo storico con la retrocessione in Terza Categoria. Roberto Ciompi aveva passato il testimone ad Andrea Rossi che aveva chiamato Spagnesi per dare un sostegno economico. Fu subito vittoria del campionato e conquista della Prima Categoria, mantenuta anche l’anno successivo con Spagnesi in carica come Presidente. Molte stagioni di Prima Categoria, finalmente il ritorno dei nerazzurri in Promozione (dopo quindici stagioni!) con la vittoria del campionato 2012/13. Non solo, nel 2013/14 il Piombino vince ancora un campionato e passa in Eccellenza, dove resta fino al 2018/19, disputando diversi tornei ad alto livello. Ricordiamo che nel 2016/17 la squadra nerazzurra rischia persino di tornare in serie D, ma viene sconfitta dal Roselle al termine di uno spareggio disputato sul neutro di Gavorrano. Per me è una data importante, perché mi sono riavvicinato ai colori di quella che considero la mia sola squadra proprio in tale occasione. Una sola stagione da retrocessi in Promozione nel 2019/20, ma subito il Piombino torna in Eccellenza, campionato interrotto causa Covid, per poi retrocedere ancora in Promozione nel 2021/22, categoria dove da tre anni riusciamo a mantenerci, tra mille sacrifici e tanti problemi. Basta dare uno sguardo agli ultimi anni della storia del calcio a Piombino, scorrere l’Almanacco di Gualersi o Sempre Avanti di Ceccarelli per renderci conto che in tempi recenti nessuno ha fatto per il Piombino quanto Massimiliano Spagnesi. E allora, almeno nel giorno dell’ennesima salvezza raggiunta sul filo di lana, dobbiamo ringraziarlo a nome di tutta la città, perché se lo merita.