Attualità

Detti piombinesi, "Non ti fogà!"

Nel suo blog #TuttoPiombino Gordiano Lupi ripercorre la storia di un modo di dire piombinese ancora attuale

Panorama industriale

Parliamo di "non ti fogà"- forma contratta di non ti fogare - e vediamo da cosa deriva. Abbastanza semplice, è gergo da cacciatore di padule, ché fogare è verbo intransitivo che deriva da foga (io fogo, tu foghi …), in pratica sta a significare il volare a gran velocità degli uccelli (anatre o folaghe soprattutto). 

La folaga, infatti, è un animale pacifico, un ottimo nuotatore che vive in branchi, di solito innocuo, ma quando si sente aggredito si trasforma in un attimo in un combattente e mette in atto vere e proprie azioni organizzate.

Le folaghe si riuniscono in gruppi e letteralmente si fogano, formando una barriera di spruzzi e starnazzi che impauriscono l’aggressore, che sia un falco di palude o una volpe. Un altro uso del termine è fuggire con foga, quando si scappa da un pericolo con grande velocità e impeto, per allontanarsi prima possibile da un luogo indesiderato.

Il nostro uso piombinese, invece, è quello di avventarsi con foga, quando si aggredisce verbalmente una persona durante una discussione tenendo un atteggiamento che non ammette repliche, con un eccesso di violenza verbale. 

Non ti fogà è ancora molto usato dai giovani nelle discussioni concitate, soprattutto a carattere sportivo. Esempio: “Gli juventini so’ tutti ladri! Dovrebbero chiudelli in galera e butta’ via le chiavi!”, dirà con foga un interista. E uno juventino, di rimando: “Non ti foga’! Ti rode perché di scudetti ne hai vinti pochi!”. A volte la locuzione - invito stai calmino! precede il classico non ti fogà!

Dal verbo fogare (usato soprattutto come riflessivo fogarsi) deriva l’aggettivo qualificativo fogato. Una persona fogata è un tale particolarmente coinvolto in una certa attività, un tipo che parla con entusiasmo di una certa cosa, al punto che pare non gli interessi altro. 

Per restare allo sport uno può essere fogato per l’Inter come per il Livorno, nel senso che stravede per la sua squadra del cuore al punto che tale argomento diventa la sua unica possibilità di conversazione. “Dio bono, ma come sei fogato!”. Un tipo fogato è uno parecchio interessato, coinvolto al massimo, ai limiti del fissato su un determinato argomento. 

Rileviamo nell’uso corrente che spesso la locuzione "non ti fogà" viene usata in alternativa al non meno vernacolare "non ti ci fissà" e il significato resta identico. In questo caso il senso è più psicologico - introspettivo che di azione concreta legata alla fuga e all’aggressione verbale.