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Parodi: "Accanimento terapeutico sulla Tirrenica"

Il sindaco di Suvereto Giuliano Parodi ricostruisce le vicende dell'autostrada Tirrenica e continua l'opera con il Comitato No Sat

"Sulla autostrada Tirrenica, alla luce degli ultimi sviluppi, sembra si stia procedendo verso un accanimento terapeutico. Ma andiamo per ordine: Febbraio 2015 Autostrade per l’Italia, che già deteneva il 24,98% del capitale di Società Autostrada Tirrenica (SAT) sottoscrive accordi con Banca Monte Paschi di Siena, Società Autostrada Ligure Toscana (gruppo Sias), Holcoa, Vianco (100% di Vianini Lavori del Gruppo Caltagirone) per l’acquisto di un ulteriore 74,95% del capitale della società elevando così la propria partecipazione al 99,93%. Il controvalore dell’operazione ammonta complessivamente a circa 84 milioni di euro.

Niente di strano a prima vista, un operazione finanziaria come altre, se non fosse che nel maggio 2011 Autostrade per l’ Italia, che controllava gia’ il 94% di Sat cede il 69,1% della sua partecipazione a Banca Monte Paschi di Siena, Holcoa, Vianco Società Autostrada Ligure Toscana (Gruppo Sias) per oltre 67 milioni di euro. In 4 anni Autostrade per l’Italia vende e compra azioni di SAT agli stessi soggetti rimettendoci oltre 12 milioni di euro.

Un operazione fallimentare dettata dal fatto che, in seguito alla procedura di infrazione europea nei confronti dell’Italia, per l’allungamento della concessione e l’affidamento dei lavori della Tirrenica a SAT senza gara europea. Il Ministro dell’infrastrutture ha dovuto ridurre da 18 a 15 anni la proroga, e soprattutto ha vietato alla SAT l’affidamento in house dei lavori (possibili in via ordinaria per legge fino al 40% dell’investimento complessivo), imponendo al contrario gare europee per effettuare i lavori. Con questo scenario mutato i soci privati: cooperative edilizie e Vianini Lavori (gruppo Caltagirone), entrati negli anni scorsi proprio per fare i lavori in house, si sono sfilati dall’operazione.

A completare il quadro, Antonio Bargone, presidente della SAT indagato in questi giorni nell’inchiesta partita dal sotto-attraversamento Tav di Firenze.

Bargone ex deputato del Pci, oggi uomo Pd, in passato sottosegretario (con delega alle autostrade) dei governi Prodi prima e D’Alema poi, è stato protagonista assoluto in questi anni dell’affare Tirrenica, di cui dal 2005 ad oggi sono stati realizzati appena 4 km, da Cecina nord a Rosignano, in quella veste un po’ bizzarra che gli aveva dato il Governo di controllore di se stesso.

In questo scenario confuso e pieno di infrazioni - conclude Parodi - Autostrade per l’Italia rilancia e vuol chiudere il corridoio tirrenico con una spesa ridotta (ricordiamo che nel 2008 il progetto costava 3,5 miliardi, poi e’ sceso nel 2010 a 2,2 miliardi e ora siamo intorno a 1,5 miliardi di euro) senza caselli e quindi senza pedaggio nel tratto Cecina-Grosseto sud. 

Di annunci specie nelle imminenze delle campagne elettorali ne abbiamo sentiti tanti, certo che Autostrade per l’’Italia ci dovrà mostrare rapidamente il suo piano economico finanziario per capire come e quando rientrerà dell’investimento visto che, fino a pochi mesi fa la SAT, per ottenere un equilibrio di bilancio sull’opera e con 200 km di pedaggio, e’ stato costretta a bussar cassa allo Stato per oltre 270 milioni di euro”.