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"Quel degrado in fabbrica non è più trascurabile"

A sollevare la questione smantellamenti e bonifiche è Legambiente Val di Cornia che sollecita una risposta dalle istituzioni

Foto di archivio

Gli impianti non più in uso presenti nella fabbrica rappresentano un pericolo e fonte di inquinamento. A dirlo è Legambiente Val di Cornia che torna a ribadire quanto già più volte segnalato all'Amministrazione comunale.

"Dall’esterno della fabbrica vediamo capannoni con lamiere arrugginite, una gru che sovrasta via Porto Vecchio ferma da più di dieci anni, ma ci preoccupano maggiormente gli impianti imbottiti di amianto friabile che ad ogni alito di vento possono portare dentro la fabbrica, dove alcuni operai continuano a lavorare, e in città, fibre di questo pericolosissimo inquinante. - si legge nella nota di Legambiente - Lo smantellamento e la bonifica di un impianto che sta ancora in piedi ha un costo notevole ma quello di uno crollato è dieci volte tanto".

"L’aumento del degrado impiantistico costituisce un pericolo non più trascurabile. - viene aggiunto - Il peggioramento della stabilità di alcuni manufatti potrebbe causarne il crollo ed avere conseguenze gravissime e nuvole di polvere di amianto potrebbero invadere la città".

Alle sollecitazioni dell'associazione ambientalista sarebbe stato risposto di riunioni attivate fra le varie istituzioni e lettere inviate ad Aferpi per ricevere informazioni in merito, "ma non abbiamo notizie di ispezioni da parte di tecnici di strutture pubbliche per verificare lo stato di sicurezza e di inquinamento".

Quando inizieranno gli smantellamenti e la bonifica? I finanziamenti? "Sollecitiamo una risposta da parte degli enti istituzionali deputati alla difesa del territorio e della salute pubblica. Ormai si è capito che Aferpi o altri privati non intendono muoversi celermente per smantellare e bonificare gli impianti, solo per la cokeria occorrerebbero decine di milioni".