Politica

"Un imprenditore deve investire di tasca propria"

Luigi Coppola (Udc) vuole approfondire le recenti dichiarazioni dell'ad di Aferpi che fanno pensare a un sistema impostato sugli aiuti di Stato

Luigi Coppola

Luigi Coppola, dalle fila dell'Udc provinciale, commenta la recente intervista all'amministratore delegato di Aferpi Fausto Azzi apparsa sulle pagine de quotidiano Il Corriere della Sera e ritiene che alcuni passaggi siano "estremamente particolari".

"Di fatto - ha spiegato Luigi Coppola - sembra che chieda un sostegno pubblico alla spesa corrente, nonostante l'ingente ammortizzazione sociale già erogata e da erogare. D'altra parte chi come me non è mai stato comunista, ne tanto meno postcomunista e neanche del Pd renziano, che certamente non è di sinistra, date le politiche liberiste attuate, alcune anche fortemente condivisibili, intraprese con il contributo di una parte importante del centro e del centrodestra, ha difficoltà a capire come si possa perpetrare nel 2016 ancora un sistema impostato sugli aiuti di Stato". 

"Un imprenditore deve investire di tasca propria, - ha sottolineato - le norme lo prevedono, attingendo autonomamente eventualmente al credito disponibile nel sistema finanziario mondiale. Le formule del '900 non sono più plausibili e soprattutto sono in contrasto con i principi del libero mercato. I posti di lavoro persi in tutti i settori e le imprese italiane fallite, valgono meno di un gruppo straniero? A questo punto tanto varrebbe ricostituire l'IRI, perlomeno rimarrebbe tutto in Italia e la politica potrebbe sbizzarrirsi ancora di più sostiuendosi definitivamente agli imprenditori".

Insomma, per Coppola una cosa è chiedere interventi pubblici per le nuove tecnologie da applicare, un'altra è chiedere soccorso per la spesa corrente. Intanto è noto che Aferpi stia trattando con le banche per intercettare 500milioni di euro (leggi l'articolo consigliato, ndr).