Politica

“Adesso i nodi stanno venendo al pettine”

Il Movimento 5 Stelle conferma i dubbi sul piano industriale presentato da Aferpi e, soprattutto, sul rispetto delle tempistiche; chieste garanzie

“Allora la quasi totalità della politica e delle rappresentanze sindacali non ha esitato a definirci gufi. Per i detrattori dietro alle nostre legittime richieste di verifiche e di tutele per la città e i lavoratori c’era solo la volontà di fare opposizione politica in modo strumentale”. Così il portavoce 5Stelle Daniele Pasquinelli interviene a margine dell’atteso incontro al Ministero dello Sviluppo Economico.

“Fino a pochi mesi fa l’opinione politica prevalente era di non disturbare il conducente e chi avanzava legittimi dubbi veniva accusato di voler solo far scappare Aferpi lasciando la città al suo destino. Adesso i nodi stanno venendo al pettine. – prosegue – La cessione si è concretizzata a luglio e da allora non si è mossa foglia, né sul fronte degli investimenti impiantistici né sul fronte della messa in sicurezza operativa. Anche dall’atteso incontro al Mise di lunedì 30 novembre non è uscita una data certa per l’acquisto dell’acciaieria elettrica che è l’unico vero impegno capace di garantire un futuro per la siderurgia piombinese”.

“Adesso anche le rappresentanze sindacali ed il PD iniziano timidamente a chiedere garanzie e a porre qualche dubbio sull’effettiva possibilità di rispettare le tempistiche concordate con il piano industriale, tant’è che per il 2 dicembre è stato indetto uno sciopero generale. Bene, ma deve essere solo l’inizio”.

“Ora occorre mettere in atto una strategia concreta per ottenere garanzie dall’azienda. - prosegue il consigliere Pasquinelli - L’unica leva di contrattazione rimasta in mano pubblica sono le concessioni sulle aree portuali, quindi ribadiamo per l’ennesima volta che firmare una concessione per 50 anni significa di fatto rinunciare a pretendere garanzie. Prima che sia troppo tardi si deve stabilire una strategia comune fra la politica e la Porth Authority per rilasciare le concessioni in maniera graduale ed a scadenze ben definite, in modo da poter fare valutazioni periodiche. Così dovrebbe operare qualsiasi pubblica amministrazione, quando si dà in concessione un bene inalienabile dello stato (demaniale) ad un privato, lo si fa a condizione che la pubblica utilità sia garantita e soprattutto si predispongono le condizioni affinché gli impegni siano rispettati”.