Lavoro

Aferpi, quali proposte sul tavolo

E' il presidente Rossi a domandarsi che fine abbiano fatto quelle proposte di imprenditori interessati al rilancio dello stabilimento

Enrico Rossi

Che fino hanno fatto gli altri imprenditori interessati a farsi avanti per il rilancio dello stabilimento siderurgico di Piombino? Questa una delle domande che si è posto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi entrando al Ministero dello Sviluppo economico per l'attesa riunione sul futuro di Aferpi.

"Non posso non esprimere una forte preoccupazione, il tempo passa e la situazione non si sta sbloccando o almeno questo risulta", ha detto Rossi ribadendo però la sua fiducia verso la strada intrapresa dal ministro Carlo Calenda. 

Nonostante questo Rossi si è chiesto che fine abbiano fatto le proposte come quelle di Jindal e British Steel trapelate negli ultimi mesi. 

Dall'incontro di oggi, comunque, dovranno emergere delle sostanziali novità specie in vista della prossima gara delle ferrovie per la fornitura delle rotaie. "Siamo molto preoccupati perché Rfi è l'unico cliente rimasto e se Piombino non partecipasse alla gara sarebbe davvero un problema".

"Lo Stato - ha concluso Rossi - deve adoperare tutti i suoi poteri per impedire che tutto vada a finire in malora, si tratta della perdita di un asset fondamentale nel luogo in cui la siderurgia europea è nata e c'è di mezzo la vita di migliaia di lavoratori, una cosa enorme per tutta la Toscana".

Preoccupazioni, quelle del presidente Rossi, che si sono attenuate a seguito dell'incontro al Ministero durante il quale il ministro Carlo Calenda ha illustrato la linea che intende intraprende nei prossimi giorni: l'invio della diffida scritta al collegio sindacale, l'attesa degli sviluppi per la trattativa Rebrab-Jindal e l'invio al Tribunale di Livorno, già intorno alla fine di febbraio, una richiesta di dichiarare l'insolvenza prospettica di Aferpi (leggi qui sotto gli articoli correlati).