Lavoro

Aferpi, Rebrab messo con le spalle al muro

Questo è quanto riecheggia sotto al Ministero dello Sviluppo economico a conclusione dell'incontro tra sindacati, istituzioni e azienda

Foto: Cgil Livorno

Impegni ancora troppo vaghi da parte dell'azienda, così per la questione Aferpi stavolta è finita la pazienza anche del ministro Carlo Calenda. Queste le prime informazioni che arrivano tramite le dirette sui social da parte dei rappresentanti sindacali che hanno preso la parola fuori dal Ministero dello Sviluppo economico di fronte a oltre 400 lavoratori sopraffatti dall'amarezza e dalla stanchezza.

Se da mesi i lavoratori e i sindacati denunciano una situazione di stallo, adesso anche le massime istituzioni hanno riconosciuto che Issad Rebrab ancora una volta ha portato le stesse informazioni dello scorso incontro.

Dentro e fuori il Mise si parla di inadempienza contrattuale. Già domani il ministro invierà ad Aferpi una lettera con la quale il Governo inviterà la proprietà ad adempiere agli impegni presi. In caso contrario la richiesta è quella di firmare un accordo per prolungare il periodo di sorveglianza fino al 2019, visto che per il Mise non ci sono le condizioni per interromperlo alla scadenza naturale del luglio prossimo. Questa lettera che denuncia di fatto il mancato rispetto dei tempi e progetti per Aferpi previsti in questi due anni aprirà dei possibili scenari: la risposta dell'azienda in cui si nega l'inadempienza oppure l'accoglimento dell'appoggio del Governo. Da scongiurare, come sottolineato dai sindacati, un contenzioso legale che immobilizzerebbe ulteriormente le sorti dello stabilimento.

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali e i lavoratori dell'indotto, si aprirà un confronto nei prossimi giorni.