Politica

"Siamo a un binario obbligato da scelte politiche"

Il consigliere Gelichi chiede alla politica di capire una volta per tutte se Cevital è nelle condizioni di investire o no prima di luglio 2017

Riccardo Gelichi

La questione Aferpi è sempre stata condizionata dai numeri. Ce lo fa pensare il consigliere di Ascolta Piombino Riccardo Gelichi che da un 2.200 trae diverse considerazioni. Questo infatti è il numero dei lavoratori sul quale si è ripercossa la crisi del settore siderurgico, per i quali si è rifiutata la proposta di Jindal che avrebbe garantito solo 800 occupanti. 

"Ma al tempo - ha commentato Gelichi - serviva una narrazione credibile che garantisse i 2.200 e anche di più, si diceva, e la politica osannava, dopo Kaled e dopo la Concordia, il progetto Cevital. Ai dubbiosi un ciao gufi. Oggi, - ha aggiunto - quando ormai è tardi e siamo in un binario obbligato da responsabilità politiche precise, quella stessa politica inizia a far scricchiolare l’idillio con Cevital; la sensazione è quella del cerino in mano".

Il commento del portavoce della lista civica Ascolta Piombino arriva a pochi giorni dal consiglio straordinario Aferpi durante il quale è emersa la difficoltà nell'intercettare finanziamenti dalle banche per dar gambe al progetto (leggi gli articoli correlati).

"Risulta evidente che i piani di reidustrializzazione sono falliti insieme agli accordi di programma, diventa quindi necessario elaborare un programma con finanziamenti certi per infrastrutture (porto ferrovie e strade), e di certo 50 milioni per le bonifiche non sono sufficienti. Questo non è il momento di scaricare colpe e responsabilità, sarebbe invece opportuno capire subito e bene se Cevital è nelle condizioni di investire, magari prima di luglio 2017, data in cui cadranno tutti i vincoli della Prodi bis".