Politica

Verso la rivisitazione dell'accordo di programma

Una proposta della lista civica Ascolta Piombino del 2015, bocciata dalla maggioranza, e che oggi si fa strada dopo il caos Aferpi

RIccardo Gelichi

"Erano e sono oggi in bilico 2200 posti di lavoro circa e Jindal ne assicurava solo 800, sicuri ma insufficienti per garantire tutti. Immaginiamoci per un momento se fosse stato scelto Jindal, cosa avrebbe detto e fatto il territorio". Così il consigliere Riccardo Gelichi (Ascolta Piombino) è intervenuto sulla vicenda Aferpi a pochi giorni dall'incontro al Ministero dello Sviluppo economico e dopo il caos in Comune per l'annullamento del consiglio.

"Ci risulta quindi difficile percepire le responsabilità governative rispetto al fallimento di un’azienda, a meno che non si cerchi un facile responsabile aleatorio e distante. Ma potevano controllare meglio il piano industriale di Rebrab. - ha detto - Basterebbe ricordarsi gli epiteti che si sono presi coloro che su questo piano hanno sempre espresso dubbi, figuriamoci una bocciatura. - ha aggiunto Gelichi - Ma bisogna guardare avanti, certamente, basterebbe iniziare a vedere la situazione con lucidità e verità, senza strumentalizzare o illudere le persone". A due anni dall'accordo secondo il consigliere della lista civica Ascolta Piombino sarà difficile fare a meno di Rebrab, non è nemmeno chiaro se ci siano o meno dei margini per recedere dal contratto, "atto che comunque potrebbe portare ad un infausto blocco totale della situazione; probabilmente sarà necessario un accordo". 

"Noi comunque riteniamo di non poter fare a meno di un terzo interlocutore, già inserito nel mondo dell’acciaio che possa rilanciare la parte delle lavorazioni a freddo. - ha aggiunto il consigliere - Sarebbe illusorio parlare di statalizzazioni, pensando di far ripianare i debiti dalla fiscalità generale dello Stato, è un tempo ormai finito. Infelice - ha aggiunto - proporre forni elettrici in Corso Italia e la necessità di regolare gli orologi ad ogni carica per dormire. Invece ci gratifica il fatto che il sindaco proporrà una rivisitazione degli Accordi di Programma, perché è da li che dobbiamo ripartire; proposta che Ascolta Piombino fece nel 2015 ma che fu bocciata dalla maggioranza".