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Per Rebrab il tempo è scaduto

Lo dice anche il commissario straordinario Nardi nella sua lunga e dettagliata relazione. C'è stato uno scambio di lettere per stringere sul progetto

Piero Nardi durante un incontro pubblico

Situazione a tinte fosche per la nuova relazione del commissario straordinario Piero Nardi sull'ultimo monitoraggio dell'Amministrazione straordinaria Lucchini. Il tempo è scaduto e, seppure sia fondamentale la coesione e la fiducia tra tutti i protagonisti in campo, questo sarebbe il momento per concretizzare il percorso che riguarda le sorti dell'acciaieria piombinese. Dare corpo all'accordo, inoltre, rappresenterebbe anche un segnale di credibilità non solo per i lavoratori e la città tout court, ma anche per la clientela che fino adesso ha dato credito alla produzione Aferpi. Il problema, insomma, rimane il finanziamento del circolante e il finanziamento del progetto. Rispettato è stato solo l'assorbimento del personale ex Lucchini in Aferpi.

Nardi, in una lettera, lo ha detto a Issad Rebrab: tutti hanno rispettato gli impegni, i ritardi riscontrati ci sono solo da parte della società. Per Rebrab, in risposta, serve il tempo necessario.

I prossimi passaggi? Rebrab è chiamato a presentare il piano definitivo tenendo conto delle modifiche degli ultimi 18 mesi. Anche se nella relazione emerge che il presidente Rebrab nulla ha detto circa l’apporto di capitale da parte del gruppo Cevital né i tempi per la sua esecuzione.

Lo stato di avanzamento del progetto sarà portata in consiglio comunale il 6 dicembre, mentre per il mese di dicembre è sempre previsto un incontro al Mise su continuità produttiva e nuovo cronoprogramma sulla base della'ipotesi di finanziamento del progetto