Lavoro

"Dopo 2 anni la preoccupazione è comprensibile"

Si profila un partner. Solidarietà ai manifestanti. Uglm: "Questo territorio necessita principalmente di lavoro, dignità ma soprattutto di verità"

Foto di archivio

Il 30 giugno è sempre più vicino e, tra proteste e polemiche, rimane ancora da sciogliere il nodo partner per Aferpi. Una decisione presa a 2 anni dall'arrivo di Cevital a Piombino. 

"Mentre si sta cercando di costruire il profilo del partner ideale, i giorni passano e le ditte dell'indotto, quelle che per anni sono state dentro lo stabilimento e che sarebbero dovute rientrare, a detta di tutti per le opere di smantellamento, in realtà possono solo sperare in nuove forme temporanee di supporto economico. - hanno detto dalla segreteria provinciale Uglm - Restano ancora tutti gli altri aspetti da chiarire e ci auspichiamo che il Governo lo faccia nell'incontro che dovrebbe tenersi nella prossima settimana: in primis la sorveglianza, l'ammortizzatore e cosa succederà dal primo di luglio".

Come riportato da Siderweb, per lo stabilimento di Piombino ci sarebbe una manifestazione d'interesse formalizzata da British Steel, anche se non se ne conoscono i contenuti. Risulterebbe raffreddato, invece, l'interesse di Jandal dopo è sfumata l'acquisizione dell'Ilva di Taranto. Nel frattempo, dopo il blocco stradale organizzato dai sindacati (leggi l'articolo collegato), prosegue tra le polemiche il presidio di un gruppo di lavoratori aderenti al Coordinamento Art.1 - Camping Cig (leggi l'articolo collegato)

"Ammirevoli tutte le iniziative volte a riportare l'attenzione su una vertenza che dopo gli ultimi eventi dei colleghi di Taranto sembra aver perso di visibilità e non speriamo anche di importanza, - ha aggiunto Uglm - alcune manifestazioni sono state criticate e ci risulta addirittura messe in discussione come quella dei lavoratori incatenati davanti al torrione. Noi siamo e saremo sempre solidali con tutti i lavoratori e con le forme di protesta portate avanti in nome del lavoro, purché pacifiche. Tra l'altro - hanno concluso - è comprensibile che dopo 2 anni di incertezze la preoccupazione stia aumentando per riportare Piombino a vertenza nazionale e i piombinesi a credere che si possa ancora salvare qualcosa della nostra storia. Il mantra 'bisogna tornare a colare acciaio' non sarà più sufficiente. Questo territorio necessita principalmente di lavoro, dignità ma soprattutto di verità".