Lavoro

Chieste alternative prima di allontanare Rebrab

A chiederle è l'Unione sindacale di base che in vista dell'incontro al Mise solleva una serie di incognite sul dopo Rebrab

"Allontanare un imprenditore senza che ci sia dietro un'altra soluzione è veramente un suicidio per il nostro territorio ma soprattutto un suicidio per i lavoratori", così l'Unione sindacale di base è intervenuta a poche ore dall'incontro al Ministero dello Sviluppo economico durante il quale i sindacati Fim, Fiom e Uilm chiederanno di accelerare l'allontanamento di Rebrab (leggi qui sotto l'articolo correlato).

"Vogliamo essere responsabili di oltre mille licenziamenti? Nessuno ha sposato il progetto Rebrab ma il primo soggetto responsabile è stato il Governo che ha sponsorizzato un progetto di siderurgia, logistica e agroalimentare che doveva impiegare tutti i lavoratori della ex Lucchini. Adesso non possiamo cadere nella trappola 'prendi questo o niente'. Ci stanno derubando il nostro futuro ma i lavoratori devono tornare ad essere protagonisti. Non dobbiamo offrire la possibilità al Governo, che è il vero responsabile, di scaricare la responsabilità sui lavoratori". 

Il primo passo secondo l'Unione sindacale di base bisognerebbe ritratta il contenzioso legale. "Dobbiamo pretendere di sapere se esistono imprenditori pronti a prendere tutta la fabbrica. Non possiamo rischiare di salvare solo 300 posti di lavoro. - e ancora - Chiediamo un allungamento degli ammortizzatori sociali anche per i lavoratori dell'indotto, i più colpiti della vertenza".

In questo contesto, per Usb Piombino bisogna tenere ben presente che a maggio ci sarà la gara di appalto per i tre anni di produzione di rotaie per Rfi e lo stabilimento siderurgico piombinese deve essere capace di partecipare.