Lavoro

Aferpi, Usb protesta, chiesto cambio di strategia

Dal cavalcavia in largo caduti sul lavoro l'Unione sindacale di base critica la strada del contenzioso e spinge per la nazionalizzazione

Massimo Lami

"E' arrivato il momento di cambiare strategia altrimenti sarà la fine", così l'Unione sindacale di base ha alzato la voce in merito alla questione Aferpi e alla piega presa nell'ultimo periodo. Quella del conte

"Si perché il contenzioso sarebbe un errore e un pericolo per tutti. - hanno aggiunto sollecitando il Governo a farsi carico della situazione - Nel nostro paese i tempi dei contenziosi legali sono lunghissimi. Tutti ne sono consapevoli ma nonostante ciò la strategia che è stata intrapresa per risolvere la vicenda Aferpi è proprio questa. Una non strategia dal punto di vista sindacale".

Sarà la cosa migliore per i lavoratori e per questo territorio? Quali saranno le conseguenze per i lavoratori? Domande lecite quelle dell'Usb che nella mattinata verranno ribadite durante l'assemblea dei lavoratori che l'Usb ha organizzato dalle 10.30 in largo caduti sul lavoro a Piombino alla guida di Massimo Lami e Andrea Marianelli.

"Siamo in emergenza. Nonostante questo si continua a trattare con il Governo senza alzare l’asticella delle richieste, si tratta con il sorriso come se nulla fosse.
Ma è il Governo che deve decidere una volta per tutte se continuare a trattare i lavoratori piombinesi come di serie B o se intervenire, come a Taranto con la cassa depositi e prestiti. Lo potrebbe fare in partecipazione con Rebrab oppure, visto che non ci sono vie d’uscita, nazionalizzando l’intero stabilimento", hanno specificato vedendo nella nazionalizzazione la via d'uscita rispetto alla possibile svendita a multinazionali di settore straniere.

L'Unione sindacale di base ha lanciato l'appello: "Ai lavoratori diciamo di non farsi confondere. Questi sindacati (Fim, Fiom e Uilm, ndr) si scandalizzano quando sentono la parola nazionalizzazione ma non si sono mai scandalizzati quando c’era da stare buoni durante l’approvazione del Job Act o la riforma delle pensioni. Nessuno si è scandalizzato troppo quando è stato abolito l’articolo 18. E’ solo una questione di volontà".

Intanto nel pomeriggio è previsto l'incontro al Ministero dello Sviluppo economico nella speranza di ottenere aggiornamenti sulla vertenza (leggi qui sotto gli articoli correlati).