Lavoro

"Fallimento totale per diritti e salario"

Si preannuncia un cambio di passo per la vicenda Aferpi, intanto Massimo Lami (Usb Piombino): "Adesso i lavoratori rivogliono i soldi"

Massimo Lami

"Se è stata presa questa decisione (la strada della risoluzione del contratto, ndr) vuol dire sicuramente che ci sarà un cambio di rotta visto che le privatizzazioni sono state un fallimento totale, per i diritti e salario", così ha commentato Massimo lam (Usb Piombino) la decisione del ministro Carlo Calenda di mettere un punto definitivo con Cevital per Aferpi.

"Adesso i lavoratori rivogliono i loro soldi, persi dopo un accordo basato solo su una speranza di ripresa, accordo fortemente voluto che poi alla fine ha portato solo a una decurtazione dello stipendio, oltre alla perdita di svariati diritti.  - ha aggiunto Lami - Un padrone scelto dal Governo, un padrone mandato via dopo anni dallo stesso Governo, un padrone fortemente voluto dalle Rsu e da Fim, Fiom e Uilm, e poi scaricato, giusto o sbagliato? Una cosa è certa, sicuramente il Governo deve a questo punto dire quale sarà il futuro di Piombino".

Per Usb Piombino la soluzione era e rimane la nazionalizzazione ritenuta unica via d'uscita per il polo siderurgico piombinese. 

"Se qualcuno pensa che la soluzione sia un padrone che salva metà fabbrica e magari, come a Taranto, riassuma con il jobs act, a noi non interessa. - e ha concluso - Nel frattempo i lavoratori fanno come a Monopoli, ripartono dal via con un nuovo scenario che nessuno sa; si potrebbe aprire un contenzioso che durerà anni, dal quale solo i lavoratori usciranno stremati. Il Governo deve chiedere la restituzione del salario perso dai lavoratori a causa di un accordo che poi alla fine non è stato mantenuto".