Attualità

"Afo4 può diventare faro culturale e sociale"

A sostenere l'appello contro la demolizione dell'altoforno la Rete di storici per i paesaggi della produzione

L’associazione “RESpro-Rete di storici per i paesaggi della produzione”, fondata nel 2017, fortemente impegnata nella tutela e nella salvaguardia del patrimonio storico produttivo italiano, si schiera a difesa di Afo4 e si oppone al suo abbattimento.

"L’altoforno rappresenta un monumento di fondamentale importanza per la storia italiana e per la città di Piombino, come un reperto di archeologia industriale di immenso valore. - ha spiegato Augusto Ciuffetti, presidente RESpro-Rete di storici per i paesaggi della produzione - L’altoforno è un simbolo di Piombino, rappresenta un pezzo insostituibile della sua storia, è un’immagine forte e vivida della città stessa. Abbatterlo significherebbe cancellare una parte significativa della sua vita recente, rinunciare ad una parte della sua identità. L’altoforno non rappresenta soltanto una stagione indimenticabile di lavoro e di lotte sindacali per intere generazioni di operai, è diventato anche fonte di ispirazione cinematografica e letteraria".

"In una fase storica di facili omologazioni, - si prosegue dalla Rete - conservare una testimonianza in grado di caratterizzare l’intera comunità di Piombino, significa sottolinearne l’originalità, ciò che la rende unica nel contesto urbano italiano. Afo4 è un pezzo fondamentale della memoria collettiva della città e in tal senso è anche un luogo dal quale ripartire, attraverso una sua riqualificazione, per immaginare un futuro nuovo e diverso per Piombino. Una consapevole progettazione non può prescindere dal passato e cancellare Afo4 significherebbe solo assumere la decisione di amputare la città, senza alcun senso, di un suo luogo simbolo".

"Le comunità per essere coese e coraggiose hanno bisogno di saldi riferimenti, capaci di orientarle nella complessità del mondo contemporaneo e allora Afo4 può diventare una sorta di faro culturale e sociale in grado di illuminare l’intera città e il suo territorio", ha concluso la Rete di storici per i paesaggi della produzione.