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Amianto, la discarica come soluzione o problema?

Ecco la domanda che in molti si stanno ponendo alla luce del progetto Rimateria. Nascono due gruppi per discutere del trattamento dei rifiuti speciali

Rifiuti speciali e amianto accendono una discussione spinosa in qualsiasi luogo la si affronti. A Piombino, l’argomento è dei più delicati e tenta di farsi largo tra i luoghi comuni, i timori, la sicurezza e la salute.

La presentazione del progetto Rimateria ha tolto da sotto il tappeto le conseguenze di 150 anni di siderurgia e ha avviato la possibilità di realizzare una discarica all’avanguardia per il riciclo di scorie, loppe e refrattari, l'inertizzazione di polveri di abbattimento e lo smaltimento in condizioni di sicurezza di ciò che non è e non era riciclabile per esempio rifiuti pericolosi e amianto.

Il dibattito è aperto. Il consiglio monotematico ha permesso alle forze politiche di dire la loro, ma serviranno ulteriori approfondimenti per fare una scelta ritenuta impegnativa. Se per l’area democratica la discarica proposta da Rimateria rappresenti la soluzione per trattare in sicurezza un rifiuto che se lasciato all’incuria diventa pericoloso, in molti la vedono come un problema per la città.

Nessuno è contrario al trattamento in sicurezza dei rifiuti speciali e pericolosi, questo è certo. Per molti, però, è lecito domandarsi il bisogno di una quinta discarica di amianto in Toscana se non per ripianare il debito Asiu.

La discussione è ancora viva. Se ne continua a parlare anche online: sulla pagina “Vogliamo la discarica di amianto a Piombino?” e nel gruppo “Amianto, la discarica è la soluzione, non il problema”.