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Amianto, messa in sicurezza delle aree Aferpi

Dalla relazione Arpat un quadro che richiede il monitoraggio costante dello stabilimento siderurgico piombinese. Valutare provvedimenti immediati

A seguito della relazione di Arpat da cui emerge un possibile rischio amianto all'interno dello stabilimento Aferpi il sindaco Massimo Giuliani è intervenuto per spiegare i provvedimenti che saranno presi e l'iter avviato dall'inizio del 2018 con Regione, Arpat, Asl e l'azienda per tenere sotto controllo gli impianti.

Sul pericolo amianto Legambiente Val di Cornia ha lanciato l'allarme, riportando alcuni estratti della relazione Arpat. Preoccupazione che è andata aumentato alla vista dei primi interventi di demolizione nell'area industriale più vicina alla città.

Riunione tecnica in Comune con Asl e Arpat per decidere le prossime azioni, mentre martedì prossimo verrà effettuato un sopralluogo in Aferpi per valutare quali provvedimenti prendere nell’immediato per la messa in sicurezza delle aree a rischio e per acquisire un piano di programmazione e date certe di bonifica delle aree.

In questi giorni sono infatti iniziate le demolizioni di alcuni impianti. Nei casi di impianti a rischio amianto, la procedura prevede una bonifica preventiva in ambiente contenuto e a seguire la demolizione, ma solo dopo aver eliminato la presenza di amianto. 

“Con il servizio ambiente del Comune è stato avviato da tempo un percorso teso a capire e a monitorare il fenomeno con l’adozione di specifici provvedimenti in merito. - ha spiegato il sindaco Giuliani - Già nei mesi di febbraio e marzo 2018 i tecnici del servizio ambiente e dei lavori pubblici del Comune, avevano effettuato sopralluoghi congiunti in Aferpi con Arpat e con la Asl per verificare lo stato dei manufatti nelle suddette aree.
Da questi sopralluoghi e dal documento specifico sull’amianto presente nello stabilimento, fornito dalla proprietà degli impianti, si era appurato che regolarmente gli impianti, non ancora bonificati o smantellati, vengono controllati e trattati con le pratiche necessarie ad evitare la dispersione di fibre nell’atmosfera (incapsulamento, verniciature ecc.). Tuttavia queste strutture, presenti nel perimetro industriale, risultano in pessimo stato di conservazione o addirittura pericolanti".

"A seguito della firma dell’Accordo di programma lo scorso 24 luglio con il governo, Aferpi e le istituzioni locali, per la messa in sicurezza e la riconversione industriale dell’azienda, nel settembre scorso Aferpi ha trasmesso le linee guida per la dismissione e lo smantellamento degli impianti cessati. - ha aggiunto il primo cittadino - Per poter valutare il piano e supervisionare questo lavoro di dismissione la Regione ha istituito il gruppo di lavoro finalizzato all’analisi dei piani operativi che si è riunito per la prima volta il 27 novembre”.