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La palestra dell’Isis Val di Cornia resta chiusa

Chiusa dal 2022, la Conferenza Zonale aveva richiesto alla Regione di intervenire con un finanziamento di 600mila euro

Foto di repertorio

A distanza di oltre un mese dalla richiesta formale inviata dalla Conferenza Zonale dell’Istruzione della Val di Cornia, e a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, la Regione Toscana non ha ancora dato alcun riscontro in merito alla situazione della palestra dell’ISIS Val di Cornia di Piombino, chiusa ormai dal 2022 e ancora oggi inutilizzabile.

"Un silenzio istituzionale che pesa come un macigno, soprattutto perché riguarda il diritto allo studio di centinaia di studentesse e studenti, costretti per l’ennesimo anno consecutivo a fare scuola senza poter accedere a uno spazio fondamentale per l’attività motoria, la socialità e la vita scolastica quotidiana. - hanno commentato dall'Amministrazione - Nonostante il completamento dei lavori finanziati con fondi PNRR, come evidenziato anche dalla Provincia di Livorno, la palestra rimane inagibile a causa di gravi criticità strutturali non ancora affrontate: tra queste, il rifacimento dei controsoffitti ammalorati, il consolidamento dei solai e la completa sistemazione del campo da gioco danneggiato dalle infiltrazioni".

La Conferenza Zonale, ricordiamo, aveva richiesto alla Regione di intervenire con un finanziamento straordinario di circa 600mila euro, per garantire la piena agibilità della struttura. Ad oggi non è arrivata alcuna risposta né da parte del presidente Eugenio Giani né dall’assessore all’Istruzione Alessandra Nardini.

"Un silenzio inaccettabile - ha sottolineato l’assessora all’Istruzione del Comune di Piombino Simona Cresci - A pochi giorni dal ritorno in classe, non abbiamo ricevuto neppure una risposta formale a una richiesta più che legittima del territorio. Ancora una volta le nostre ragazze e i nostri ragazzi sono privati di un diritto fondamentale come l’educazione fisica e messi in una condizione di evidente disparità rispetto a coetanei di altri territori della nostra Regione. Non si tratta solo di una palestra, ma di dignità educativa”.