Politica

Difesa la trasparenza delle tessere Pd

Parlano Alberto Alselmi e Valerio Pietrini che hanno promosso i nuovi tesseramenti. Vaccaro pensa alla lettera di Polidori: "Uno scivolone"

Scesa la mannaia della commissione di garanzia sulle 320 nuove tessere Pd, parlano Alberto Anselmi, fratello di Gianni Anselmi candidato alla segreteria dell’Unione comunale e Valerio Pietrini. Durante un incontro al circolo Pd del Cotone i due hanno voluto ricostruire la vicenda tessere dal loro punto di vista.

Per loro la raccolta di adesioni è avvenuta “alla luce del sole, utilizzando i moduli del partito” ha tenuto a specificare Alberto Anselmi. Ma è proprio sui moduli e della loro provenienza che la commissione locale di garanzia ha storto il naso. “I circoli erano spesso chiusi e mi sono stati consegnati solo 6-7 moduli per l’iscrizione di nuovi tesserati, quindi mi sono rivolto ad altri canali del Pd”, ha aggiunto Pietrini.

Poi il dubbio. “Ma se gli iscritti erano 1700 nel 2016 e sono state fatte circa mille tessere nuove più le 320 bocciate, dove erano i moduli necessari dato che la federazione ha distribuito solo 260 schede per il tesseramento? I nostri che abbiamo preso dal Pd regionale non vanno bene, gli altri invece dove li hanno presi?”.

Ritenuta inaccettabile la lettera di Enzo Polidori che tra le righe dirette al segretario nazionale Matteo Renzi ha paragonato questo pasticcio ai metodi siciliani (leggi l’articolo correlato). A rispondere a questa lettera ci ha pensato, sui social, Gianpiero Vaccaro che nella sua controlettera l’ha considerata un vero e proprio “scivolone”.

Intanto è stato presentato il ricorso alla commissione di garanzia regionale.