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Archivio Acciaierie, ora la fase di studio

Con la conclusione della spolveratura dell'archivio delle Acciaierie può iniziare la fase di studio e di valorizzazione

Si sono concluse in questi giorni le operazioni di spolveratura e pulitura dell’archivio delle Acciaierie di Piombino, un patrimonio documentario di grande valore recuperato nei mesi scorsi dal Comune attraverso il proprio archivio storico in collaborazione con l'azienda Aferpi, ora Jsw Steel Italy. 

La spolveratura specialistica delle carte, circa 1.500 metri lineari di documentazione conservata attualmente presso i locali ex Volpi in viale Unità d’Italia, è stata promossa dall'amministrazione comunale tramite gara alla ditta specializzata Sima-Tec di Firenze e si sono protratte per un mese. I documenti, che risultavano coperti dalle polveri accumulatesi negli anni per le lavorazioni industriali, sono stati sottoposti a un trattamento specialistico utilizzando attrezzature adeguate per lavorare in ambienti chiusi senza rilasciare polveri e con altre tecniche specifiche.

Si è trattato di un’operazione imprescindibile e preliminare al lavoro di studio e di valorizzazione del fondo avviato in parallelo nell’ambito dell’accordo di valorizzazione del patrimonio archivistico industriale e del lavoro toscano, sottoscritto tra Regione e Soprintendenza archivistica e coordinato dal Magma di Follonica per il triennio 2019-2021. Un accordo che mette insieme 5 realtà di un territorio ampio, che va dal Monte Amiata all’ìsola d’Elba compreso Piombino, finalizzata a sviluppare una strategia di rete tra tutti i soggetti che detengono la memoria di una parte significativa della storia mineraria, siderurgica e del lavoro di questo Paese. Sulla base di questo accordo la Regione metterà a disposizione 60mila euro nel triennio per attività di riordino, censimento e valorizzazione di diversi archivi e che include, oltre all’Archivio delle Acciaierie, anche l’archivio minerario Montecatini-Montedison-Solmine presso il Centro di documentazione di Niccioleta (Massa Marittima); l’archivio storico delle Miniere dell’Elba presso la sede del Parco minerario dell’isola d’Elba di Rio Marina; di due dei nove complessi archivistici che compongono gli archivi minerari amiatini riuniti. Il museo “Magma” di Follonica sarà il coordinatore di tutta la rete.

"Entriamo adesso nella fase di valorizzazione vera e propria di questo patrimonio che vede la collaborazione di enti diversi a livello territoriale per un percorso culturale di grande spessore - ha affermato il vicesindaco e assessore alla cultura Giuliano Parodi - Un percorso nel quale le istituzioni fanno propria la percezione del valore delle carte che testimoniano la storia dei territori. Ovviare a questo impegno significherebbe non solo cancellare la memoria dell’impresa, ma anche quella del contesto sociale e culturale ad essa inevitabilmente collegato”.