Lavoro

Area crisi complessa, ammortizzatori in scadenza

A segnalarlo è Art. 1 - Camping Cig che tiene accesi i riflettori sulle sorti delle aziende dell'indotto in nome della solidarietà operaia

Foto di archivio

"A novembre a Piombino l’autunno potrebbe essere tragico", è l'associazione Art. 1 - Camping Cig a tenere accesi i riflettori su alcune aziende del territorio per le quali stanno per scadere gli ammortizzatori sociali previsti per le aree di crisi complessa. Il Camping Cig si riferisce a Bertocci srl, Bertocci Montaggi e la Ferrari, "inoltre - hanno aggiunto - la Due Emme è ancora in esercizio provvisorio con il curatore fallimentare che sta cercando un acquirente con il quale far ripartire l’azienda con circa 50 lavoratori coinvolti".

"Ferrari ha appena richiesto in Regione Toscana la prosecuzione della cassa integrazione che dovrà poi essere approvata ai ministeri competenti per l’approvazione mettendo temporaneamente in sicurezza circa 20 lavoratori. - hanno spiegato in una nota - Venendo alle due aziende del gruppo Bertocci ad oggi, nonostante la disponibilità delle istituzioni regionali e gli inviti delle Organizzazioni Sindacali ad utilizzare gli ammortizzatori sociali a disposizione, l’azienda è ancora ferma alla richiesta di uscite volontarie incentivate (stimate in 20) ed in assenza di queste dichiarandosi pronta alla richiesta di licenziamenti collettivi".

"Vogliamo far sapere che, in nome della solidarietà operaia, il Camping Cig è vicino a tutti i lavoratori e lavoratrici dell’indotto siderurgico e degli altri settori colpiti dalla crisi e ci dichiariamo pronti a supportarli nelle eventuali manifestazioni di lotta che vorranno intraprendere per la difesa del loro posto di lavoro ed anche perché il nostro territorio non potrebbe sopportare un’altra mazzata occupazionale", hanno concluso dal Camping Cig ribadendo che "il problema dell’indotto piombinese delle acciaierie andava tenuto legato sin da subito a quello della casa madre e che è necessario generalizzare e unificare le vertenze: a livello nazionale per il settore siderurgico (un piano nazionale per difendere il nostro acciaio, sia a Taranto che a Piombino); a livello locale con tutte le realtà in crisi, per un piano zonale di rilancio dell’occupazione nell’area di crisi complessa, con un corposo intervento pubblico".