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Al via le assemblee per i tagli Unicoop

Fraddani (Cgil): "Nessuno si oppone a una ristrutturazione, purché l’azienda sia pronta a discutere di forme di tutela dell’occupazione"

Partono le assemblee sul territorio per i dipendenti di Unicoop Tirreno, i sindacati Cgil, Cisl e Uil di categoria hanno proclamato sciopero dopo la presentazione del piano di ristrutturazione per far fronte alla crisi aziendale.

Sono soltanto i dipendenti a pagare il prezzo della ristrutturazione – ha detto Pieralba Fraddanni, segretaria generale della Filcams CGIL di Livorno – e non possiamo permetterlo. Ci è stato presentato un piano di tagli definito non trattabile, che per noi è impossibile accettare sia nel merito che nel metodo”.

Il piano, infatti, parla di 481 esuberi a tempo pieno, traducibili in oltre 600 licenziamenti, chiusure e cessioni negozi (leggi l'articolo correlato). 

“La nostra provincia soffre una grave crisi occupazionale in entrambe le aree di crisi, Livorno e Piombino – ha aggiunto Fraddanni – con la chiusura a Livorno della Coop di via Mastacchi, un negozio che impiega 13 persone con una grande valenza sociale per il quartiere, e a Piombino il bilancio è ancora più pesante, in quanto i nuovi vertici vogliono licenziare 160 persone della Sede di Vignale”.

Per il sindacato, se il bilancio di UniCoop Tirreno è stato segnato da forti perdite non è responsabilità dei lavoratori. "Non possono essere quindi i soli dipendenti a pagare le conseguenze di una cattiva gestione della cooperativa”, ha concluso la segretaria generale della Filcams Cgil che ha chiesto, assieme alle altre sigle sindacali, un incontro urgente con le istituzioni per istituire un tavolo di crisi in Regione.