Politica

Aumento tariffe, "ci sono delle incongruenze"

Gelichi (Ascolta Piombino): "Se il centrodestra avesse fatto il centrodestra avremmo assistito a un’accelerazione delle occasioni d’impresa"

Riccardo Gelichi

"Si legge di aumenti sulle tariffe relative ai parcheggi, le mense, gli asili e la cosa ci stupisce abbastanza. Perché le tariffe a Piombino aumentano?", se lo domanda Riccardo Gelichi di Ascolta Piombino provando a dare una risposta.

"Intanto - ha spiegato Gelichi - perché l’aumento tariffario non dovrebbe essere nel DNA del centrodestra, ma si sa che questa coalizione, probabilmente, risente di quegli elementi civici e sociali che ne condizionano questo passaggio storico. Poi, perché ci sono delle incongruenze evidenti dal punto di vista logico, un po’ meno da quello elettorale viste le date, come la delibera del 2023 del Comune di Piombino che stanziava per i redditi sopra i 35mila euro, esclusi dall’iniziativa regionale sugli asili, 52mila euro per il 2023 e 60mila euro per il 2024; quando oggi, stranamente, si aumentano le tariffe proprio in quel comparto. Su questo filone, che non inverte la tendenza del passato, troviamo le elargizioni alle associazioni sportive, 45mila euro nel 2022 e 68mila euro nel 2023, che fanno somma con il pagamento delle utenze da parte del Comune degli impianti sportivi comunali; un’anomalia grossa come una casa, che crea disparità con chi non frequenta quegli impianti, con i privati, ma soprattutto non stimola alcuna azione di risparmio energetico, visto che paga Pantalone. Così come persistono i progetti di Housing Sociale da parte del Comune di Piombino che integrano i già cospicui contributi agli affitti da parte della Regione Toscana, almeno per 120mila euro all’anno a cui si aggiungono tutti gli altri contributi sociali". 

"Se il centrodestra avesse fatto il centrodestra in questi anni, al netto della propaganda, avremmo assistito ad un’accelerazione delle occasioni d’impresa, a un aumento delle opportunità lavorative, a un sostegno delle partite iva, a un’accelerazione delle opere pubbliche per un miglior decoro urbano, a una graduale ma continua inversione di tendenza del tipo di insediamento del tessuto sociale, favorendo il ceto medio a quello bisognoso di assistenza sociale. Il declino di Piombino è il declino sociale culturale e politico del ceto medio, la politica economica di oggi è un copia e incolla di quella di ieri a cui si è aggiunta soltanto un’abile quanto futile propaganda", ha concluso Gelichi.