Politica

Autonomia regionale, smontata la proposta del Prc

La maggioranza al consigliere Callaioli (Prc): “E’ una materia complessa che riguarda un intervento di riforma della Costituzione”

In merito all’ordine del giorno sul “processo di autonomia regionale differenziata” presentato dal Partito di Rifondazione Comunista, i gruppi di maggioranza (Ferrari sindaco, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia-Udc, Lavoro e Ambiente, Ascolta Piombino) hanno ritenuto di votare contro, “considerato che tale dibattito non si può esaurire con una discussione di poco più di un’ora su un semplice e stringato documento consiliare”. 

“E’ una materia complessa che riguarda un intervento di riforma della Costituzione. - hanno spiegato in una nota - Ricordiamo gli effetti delle modifiche al titolo V, hanno prodotto dei danni irreversibili, nonostante se ne siano occupati esperti costituzionalisti. Comunque, la concessione di maggiore autonomia alle regioni, a certe condizioni, è prevista dalla Costituzione”. 

“Il terzo comma dell’articolo 116 - hanno spiegato - stabilisce infatti che le regioni con i bilanci in ordine possano chiedere di vedersi assegnate maggiori competenze rispetto a quelle previste normalmente per le ragioni a statuto ordinario (quelle a statuto speciale Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta; Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige godono già di particolari autonomie). La scuola, per esempio, è una competenza statale che le regioni virtuose potrebbero chiedere di gestire direttamente, naturalmente entro leggi e criteri regolati dallo Stato. L’elenco delle competenze è molto lungo ma esclude una serie di temi, come la tutela dell’ordine pubblico e tanto altro, che rimangono in ogni caso esclusiva competenza dello Stato”. 

“La regione Toscana in questi giorni ha avviato una trattativa per discutere con il ministro competente di tale questione, avanzando 10 punti afferenti materie su cui ottenere una maggiore autonomia. - hanno aggiunto - Si tratta di proposte complesse che le forze politiche regionali dovranno analizzare al loro interno prima di esprimere un parere definitivo. Riteniamo che sia prematuro e strumentale chiedere al consiglio comunale di Piombino una presa di posizione precisa a fronte di un percorso ancora all’inizio“.