Prima parte
Tra le tante leggende calcistiche la più gettonata è quella del Piombino che batte la Roma nel campionato di serie B 1951 - 52, per la precisione il 18 novembre del 1951, e qui da noi è una storia che si tramanda di padre in figlio.
Nei primi anni Cinquanta Piombino vive il suo miglior periodo economico e sociale, la Toscana guarda alla nostra città come a un paese di bengodi dove non mancano pane e fumo. L’industria dell’acciaio è fiorente, la Magona finanzia la squadra di calcio, il dopolavoro gestisce il campo sportivo e i calciatori nerazzurri vivono come veri professionisti. Una città di trentatremila abitanti dà alla squadra di calcio milleduecento abbonati che sono linfa vitale per andare avanti.
Tre anni di serie B che lasciano il segno ed entrano a buon diritto nella leggenda, soprattutto perché nel 1951 - 52 il Piombino si trova a un passo dall’essere promosso in serie A. Pure qui ricordiamo la leggenda metropolitana delle partite vendute, perse volontariamente per non essere promossi, perché il campionato maggiore sarebbe costato troppo.
In ogni caso quel Piombino è una rivelazione, fronteggia alla pari Roma e Genoa (nelle partite casalinghe vince con entrambe), due squadre che in passato hanno vinto lo scudetto. Il Piombino che il 18 novembre del 1951 batte la Roma per tre reti a una è allenato da Fioravanti Baldi, contestato a inizio campionato perché non vuole grandi acquisti e portato in trionfo dopo la vittoria sulla capolista. Il segreto di Baldi sta nel sempre valido squadra che vince non si tocca e lui - dopo aver vinto il campionato di serie C - chiede alla società di modificare l’organico il meno possibile. Baldi partecipa alla serie B con un gruppo di uomini affiatati, che saranno pure modesti calciatori ma si conoscono a memoria, di sicuro più di tanti campioni strapagati che litigano in campo.
Il Piombino ha un gioco e una personalità ben definita frutto di un campionato di serie C vinto alla grande. La Roma è travolta da un avversario pieno di entusiasmo e i quattromila tifosi che hanno invaso Piombino se ne tornano a casa sotto un coro di sfottò della tifoseria toscana. Il mito della serie B a Piombino è duro a morire.
Se con un piombinese di mezza età il discorso cade su argomenti calcistici state pur certi che prima o poi ve l’ammolla quel noi s’è fatto la serie B, anche se lui manco era nato nel 1951. Ve lo dico per esperienza, ché non ricordo neppur quante volte l’ho detta questa frase qui per giustificare la mediocrità attuale del calcio piombinese.