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Bimbi in auto, l'idea salvavita non è fattibile

A stabilirlo, per questioni di responsabilità, è stata la Terza commissione consiliare sulla base della mozione presentata dal consigliere Ferrari

Qualche mese fa il consigliere Francesco Ferrari (Fratelli d'Italia-An) aveva presentato una mozione per introdurre alcuni accorgimenti volti a scongiurare le tragedie dei bambini dimenticati in auto di cui le cronache hanno raccontato i drammatici esiti che ne conseguono.

Di questo si è parlato durante la riunione della Terza Commissione consiliare, presieduta dalla consigliera Maria Grazia Braschi, che si è svolta assieme alle educatrici dei nidi d'infanzia della città, pubblici e privati, la coordinatrice pedagogica zonale Valeria Cattaneo e l'assessore alla pubblica istruzione Margherita Di Giorgi.

Nella mozione presentata da Ferrari si proponeva di scongiurare questo rischio con l'invio di un messaggio o con una telefonata da parte delle educatrici in caso di assenza non comunicata anticipatamente dei bambini dal nido. Una possibilità che non è stata ritenuta perseguibile dalle educatrici, e forse nemmeno troppo efficace. I temi sollevati sono stati quelli relativi ai limiti della responsabilità formale dell'educatore.

“Nel momento in cui si introduce una procedura come questa – ha sottolineato la coordinatrice pedagogica – questa procedura deve essere perfettibile e non può contemplare errore altrimenti si rischiano conseguenze penali per l'educatore stesso”.

E' stato convenuto, piuttosto, di avviare procedute di supporto alla genitorialità. Spesso questi fenomeni sono da ricondursi a casi di amnesia dissociativa temporanea, una sorta di buco nero nella memoria che porta ad essere convinti di aver compiuto delle azioni abitudinarie. Per la commissione, quindi, è importante agire sul fronte del supporto per evitare il più possibile rischi di questo genere.