Lavoro

Blocco spedizione Aferpi, Fim e Uilm non ci stanno

Fim e Uilm si dissociano dal blocco delle spedizioni dello stabilimento siderurgico a Piombino. Proseguono su un'altra strada

Mentre i lavoratori Fiom hanno bloccato il binario interno per le spedizioni dello stabilimento siderurgico di Piombino, Fim e Uilm hanno divulgato una nota relativa alla loro mancata partecipazione. Scelta maturata soprattutto all'indomani dell'assemblea in cui si raccomandava coesione fra sindacati, forze politiche e istituzioni (leggi l'articolo collegato).

Dopo l'attivo dei delegati Fim, Fiom e Uilm infatti avrebbero voluto organizzare un consiglio di fabbrica per il 25 Ottobre per organizzare unitariamente iniziative in vista dell'incontro del 31 Ottobre e ottenere così la convocazione un minuto dopo l'incontro tra Cevital e il ministro Calendo.

"Non comprendiamo quale evento di novità sia emerso in queste ore, che ha spinto una sola organizzazione ad intraprendere una iniziativa per bloccare le spedizioni che, tra l'altro, probabilmente è finalizzata al nulla e nella consapevolezza delle non previste spedizioni per la giornata odierna. - hanno ribadito Fim e Uilm in una nota - Riteniamo che in questo momento in particola, non siano assolutamente utili fughe in avanti finalizzate solo a gettare fumo negli occhi che sminuiscono le grandi iniziative fin qui realizzate con la partecipazione di tutto il territorio".

Fim e Uilm non sono disponibili ad azioni solo mediatiche, riportando le parole di Lorenzo Fusco diffondendo la nota sui social. 

"La Fim e la Uilm sono impegnate in modo serio e responsabile, e come ribadito in modo univoco anche all'attivo di ieri per noi l'era Rebrab deve terminare, ma deve esserci la garanzia della ripartenza dell'attività produttiva e lo stesso ammortizzatore sociale a garanzia del reddito di tutti i lavoratori".

Le due segreterie, inoltre, fanno sapere che lunedì 23 Ottobre si riuniranno per intraprendere le iniziative necessarie per raggiungere gli obiettivi da tutti condivisi a partire dalla convocazione urgente presso il Ministero dello Sviluppo economico.